Un anno di Insigne, tra esordi, gol ed assist

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Un anno, una storia da brividi: perché in quel passato che riemerge, infilandosi dentro con la testa, l’Insigne ch’emerge è un campioncino tutto d’un pezzo, un fenomeno da manipolare con cura per lasciarlo poi esplodere definitivamente. Un anno, un campionario d’emozioni vive: un album intero da rileggere lasciando vibrare il corpo e l’anima, prendendosi tutto e non scartando assolutamente nulla, guardandosi allo specchio e mostrandosi fiero di sé. Le favole esistono e quel giocoliere delle emozioni (le proprie e quelle altrui), ora se ne sta sul ciglio dell’Europeo e prepara l’ultimo assalto per coronare una stagione a modo suo memorabile, in cui c’è la promozione in serie A (con il Pescara), il debutto da titolare in A (con il Napoli), la sua prima rete tra i «grandi» (contro il Parma), il debutto in Nazionale, la qualificazione in Champions e la dimostrazione lampante offerta a più riprese di non essere un intruso. Anzi. Ma un Insigne (piccolo) professore che nel personalissimo calendario vuole inserire un’altra data da offrire poi a Benitez.

20 MAGGIO 2012 – Ci sono pomeriggi che restano per sempre e il primo successo di Insigne, elevato da Zeman già a principe del gol (diciotto reti in B, dopo le diciannove in Prima Divisione con il boemo a Foggia) e in  quella domenica in cui si mescola la gioia per la promozione in serie A con la mestizia per averla dovuta festeggiare senza Franco Mancini, il preparatore dei portieri abruzzese scomparso meno di due mesi prima. Ma Insigne sta diventando una stellina: lo vuole la Roma, dove c’è il suo Maestro, e De Laurentiis lo trattiene al Napoli per farne un protagonista (annunciato).

26 Agosto 2012 – Pandev ha due giornate di squalifica, retaggio della finale della Supercoppa di Pechino e a Palermo, la maglietta da titolare va ad Insigne, che si ritrova partner di Cavani: finisce 0-3 per gli azzurri, lo scugnizzo di Frattamaggiore fa la sua splendida figura, avverte profumo di Nazionale e fa niente se deve uscire per crampi.

11 SETTEMBRE 2012 – Azzurri, son pomeriggi (e serate) tutt‘azzurri: l‘Under 21 per un po’ deve aspettare, perché intanto Cesare
Prandelli si è lasciato incantare dal talento di quel giovanotto che procede senza macchia e senza paura, che fa la fase offensiva e (soprattutto) quella difensiva, che s’è inserito con scioltezza tra Hamsik e Cavani ed è diventato un (quasi) tit0larissimo d’un Napoli che nella sua prima fase va, eccome se va, e sta incollato alla Juventus. A Modena si gioca Italia-Malta e per Lorenzo Insigne é l’ora di un altro debutto, con una prestazione d‘altissimo profilo.

16 SETTEMBRE 2012 – E‘ tutto vero: perché in cinque giorni succede altro ancora. Al San Paolo c‘è Napoli-Parma e Insigne s’alza
dalla panchina, entra e impiega praticamente nulla per conoscere anche l‘estasi d’una rete dinnanzi alla propria gente. L’assist gli arriva da Pandev, ormai il suo “concorrente” per un posto.

31 DICEMBRE 2012 – Fiori d’arancio per salutare il 2012: Insigne e Jenny sono cresciuti insieme, sono fidanzati da un bel po’, sono in dolce attesa e non vedono l’ora di dirsi il fatidico “sì”. San Silvestro, fuochi pirotecnici a Frattamaggiore.

4 APRILE 2013 – Ma il momento clou di dodici mesi indescrivibili è quando in casa arriva Carmine, l’erede al trono. Fiocco azzurro (e non poteva essere diversamente) in casa Insigne, dove i maschi abbondano e mostrano di avere il calcio nel sangue: Robertino, che gioca in Primavera, ha debuttato al fianco del fratello (il 13 gennaio, contro il Palermo) e per l’ultimo arrivato il futuro sembra già
scritto.

18 GIUGNO 2013 – C‘è però un foglio bianco, perché in Israele sta per cominciare la fase finale del campionato europeo Under 21: Insigne è una delle star ed ha già pronto la penna. Inchiostro azzurro, ovviamente.

FONTE: Corriere dello Sport

 

 

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