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Il Napoli pronto al ballo delle punte: tutto si definirà a breve, Bigon non vuole tentennare

Il ballo sulle punte. Delle punte, per forza di cose Tango, rock e anche un po’ di samac turco. Come Burak Yilmaz, il nuovo ballerino sul palco tinto d’azzurro. Lui, certo, il gigante del Galatasaray che ha messo in vetrina un campionario molto, molto interessante, e poi i soliti più noti: da Pablo Daniel Osvaldo, l’italiano d’Argentina ribelle, che dalla Roma andrà via, a Edin Dzeko, il poliglotta bosniaco che il City offre trattando Cavani, e poi i latini. Un bel po‘ di latini, osservati con ammirazione, suggestione e fantasia: dal Nino, Fernando Torres, al Pistolero, Luis Suarez, sono tanti i nomi soffiati dal vento di Primavera dei media inglesi e anche sudamericani. Nel ballo delle punte di Benitez, comunque, c’è posto soltanto per i migliori, questo è chiaro.

Ma il primo ballerino è ancora lui, il Matador. Tutti girano intorno a lui. L’etoile. E allora, di nuovo in teatro. In prima fila: giocatori e poi ancora. Idee, ipotesi e consigli per gli acquisti. Un terremoto. Perché se è vero che l’annuncio ufficiale di Rafa azzurro è arrivato ieri – con l’atteso tweet, of course – lo è altrettanto un dato inequivocabile: il mercato del Napoli è già nel pieno da un po’. Più veloce di un cinguettio e più affollato di un social network. L’attesa? Un concetto che non si sposa, che non può sposarsi con la programmazione del futuro da Champions: bisogna correre, bisogna fare in fretta per forza di cose, perché è chiaro che il cambio radicale di modulo impone riflessione urgenti, e la clausola rescissoria di Cavani è un martello che all’improvviso potrebbe battere il colpo del salto del banco.

Tutto lì, il gioco. Bene, dunque. Il ballo delle punte: Edi, che ora è a Salto e presto sarà a disposizione della Nazionale in vista della Confederations Cup, è un punto interrogativo. Nonostante De Laurentiis abbia annunciato di volerlo trasformare in esclamativo. E allora? Burak Yilmaz, il turco è un gigante di 27 anni e 188 centimetri che all’improvviso, cioè dopo una super stagione con il Galatasaray coronata da 24 gol e 8 assist in campionato, e altre 8 reti in Champions, s’è ritrovato sui taccuini di mezza Europa. Il valore del cartellino è decisamente alla portata, intorno ai 13 milioni di euro, e anche il suo ingaggio, più o meno due milioni. E allora? C’è concorrenza: l’Atletico Madrid, ad esempio, è molto agguerrito, soprattutto dopo aver incassato la valanga milionaria dal Monaco con la cessione di Falcao, ma il Napoli di Benitez ha un grande appeal. Il telefono del manager dell’attaccante, Ali Egesel, è rovente. E squillerà sempre più.

E ancora. La saga romana di Osvaldo è in evoluzione totale: aria di cambiamenti, per il ventisettenne attaccante nato a Buenos Aires che, domenica, dopo la sconfitta della Roma con la Lazio nella finale di Coppa Italia dell’Olimpico, ha avuto un vivace scambio di battute con Andreazzoli. Ha voglia di sentirsi protagonista, Osvaldo, perché i mezzi e la caratura tecnica sono da prima classe: il Napoli lo segue, da un bel po’, non è un mistero, e anche in questo caso il valore del cartellino (intorno ai 15 milioni di euro) e dell’ingaggio (decisamente nei parametri-Napoli) sono armi a favore del club azzurro.

FONTE: Corriere dello Sport

 

 

Articolo modificato 28 Mag 2013 - 09:45

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Scritto da
redazione