A causa di screzi irrimediabili con il direttore generale milanista Viani, Josè Altafini era sul mercato, ma il valore del brasiliano oriundo era tale da imporre un trasferimento lontano dalle grinfia delle altre sorelle antagoniste, ovvero Inter, Juve, Bologna e Fiorentina. A chi offrire l’asso brasiliano che fosse in grado di pagare il lauto cartellino? spuntò fuori proprio Fiore che, con 300 milioni di lire si portò a casa uno dei calciatori più ambiti. E fu subito apoteosi sin dall’arrivo all’aeroporto di Capodichino, invaso dalla marea dei tifosi che costrinsero le forze dell’ordine a severe misure di sicurezza e ad organizzare un servizio d’ordine in grado di assicurare l’incolumità del giocatore. Qualche giorno dopo si toccò quota 35.000 abbonati e l’entusiasmo comincio a far sognare la città.
Sogno che sembrò divenire realtà quando si cominciarono a sentire assurde illazioni su un possibile arrivo di Omar Sivori in maglia azzurra, voce infervorata dai cattivi rapporti nello spogliatoio tra il “mago“ Herrera ed Omar. Non era possibile, il Napoli dopo aver investito su Altafini, nome inarrivabile fino a qualche mese prima, adesso si permetteva il lusso di andare a parare addirittura sull’asso bianconero? Fantasie dicevano, operazione economicamente impossibile, capacità di gestire l’acquisto non alla portata del giovane presidente azzurro, alle prime armi e forse preso dall’entusiasmo e da
Il giro d’affari che la società aveva concluso portò ben presto i primi frutti di ciò che si era creato intorno alla squadra; le amichevoli organizzate in precampionato fruttavano fior di quattrini, ad esempio l’Ascoli, all’epoca compagine di serie C, guadagnò nove milioni dall’incasso della gara, cioè cinque incassi di una normale partita di campionato, segno che oramai, con questi campioni, ben presto si sarebbero potute toccare vette inaspettate, almeno a livello economico. Per ciò che riguarda i risultati, quell’anno si riuscì a centrare un brillante terzo posto, ma fu bello poter credere di lottare per il tricolore anche solo per pochi mesi. Rimarranno le gesta di un grande trio che quell’anno si formò in campo, Canè, Sivori ed Altafini, e fu così che anche il Napoli riuscì a calare il suo tris d’assi.
Articolo modificato 1 Giu 2013 - 17:19