IL NAPOLI – Per ora è del Napoli. E per un altro anno ancora. Come da contratto. Come da scadenza fissata: giugno 2014. Zuniga ieri, oggi e anche domani. Perché, che vada via, per ora, è soltanto un’ipotesi. Una delle possibili. Il Napoli valuta tutto. E da tempo ormai. Gli incontri tra Bigon e Calleri vanno avanti da un po’. Il gioco delle parti è un classico del mercato. Cifre, richieste, rilanci e qualche bleuff. Ci sta tutto tra un direttore sportivo e un procuratore. Zuniga ha chiesto un aumento dell’ingaggio. Il doppio o quasi di quello che già guadagna. Che paragonato non era tantissimo. Insomma, storie normali di calcio, di trattative e valutazioni. Che non intaccano però la base dei discorsi. Zuniga professionista impeccabile; Napoli riconoscente, consapevole del valore del giocatore, ma pur sempre una Spa che deve far quadrare i conti. E allora si parla, ci si confronta, si va vanti. Tutti vogliono Zuniga. Ma anche il Napoli. Il colombiano ha un altro anno di contratto. Può essere ceduto a buon prezzo. Ma può anche rinnovare. Oppure, ed e possibile, andare a scadenza. Come Pazienza e Campagnaro.
L’INTER – Qualcosa in più di un titolarissimo. Il padrone della fascia sinistra. Quello che quando la partita conta, gioca. Il ballottaggio con Dossena, e poi Armero, quasi esclusivamente uno stimolo. Zuniga l’esterno perfetto per Mazzarri. Il giocatore che più l’ha gratificato. “Neanche lui sa quanto è forte, per me è da Barcellona”. E allora, può esserlo, eccome, anche per la sua Inter. La stima di Mazzarri è ormai corteggiamento. Lo vede come una creatura sua. Figlio di un’intuizione tattica ancor prima che un’esigenza. S’è imposto, Mazzarri. L’ha convinto. Anche dopo quella domenica a Catania. Il Papu Gomez gli sfilo sotto il naso e fece gol. Zuniga sbuffo. Era impacciato. Confuso. Quasi dannoso. Lui, destro naturale, il Cafù di Colombia, sballottato dall’altro lato. Poi, pero, c’ha creduto. E‘ cresciuto. Ore e ore sul campo. Miglioramenti continui. E l’orgoglio di Mazzarri. Che adesso lo vuole all’Inter, l’ha chiesto a Moratti. Zuniga esterno dei cinque, il quarto quando s’abbassa, terzino e ala. E pure con qualche gol nei piedi. L’Inter lo lusinga. Contratto più lungo e più ricco. Zuniga nero e azzurro.
LA JUVENTUS – Una chiacchierata col procuratore, discorsi approfonditi e I’arrivederci con una stretta di mano che non è un contratto, e neanche potrebbe esserlo, ma che chissà se si rivelerà poi impegnativa. Per quest’anno, l’anno prossimo, oppure mai, se le idee e le situazioni del mercato dovessero cambiare. Zuniga e la Juve. C’è la possibilità, l’ipotesi concreta, ma pure l’incertezza che resta. Il futuro e ancora bianco o nero. C’è una “o” di troppo… La Juve s’è buttata avanti. Zuniga un obiettivo. L’uomo giusto per Conte e ogni modulo. Che sia ancora 3-5-2 o 4-3-3. A destra o a sinistra. Terzino, esterno, ala. Zuniga un jolly. L’ideale per una squadra che è innanzitutto un gruppo. E un allenatore che sfrutta le fasce. Ch’era partito col 4-2-4. Ma che più che ai numeri tiene agli equilibri. Zuniga lusingato, quasi bloccato. Ci spera la Juve. Che sulle fascia vuole cambiare, rinforzarsi, avere qualcosa in più quando spinge senza mai perdere le misure. Zuniga ha scatto, forza nelle gambe, resistenza come pochi e corteggiatori come nessuno… Inter, Juve e l’Europa che conta.
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 1 Giu 2013 - 12:34