Quando hai giocato per una vita a centrocampo con maestri del calibro di Mazzone, Guidolin, Spalletti, Zeman e Lippi, solo per citarne alcuni, la carriera di allenatore è quasi una naturale prosecuzione di quella da calciatore. Se poi, come ha fatto Fabio Pecchia dopo aver smesso di giocare, hai pure la curiosità di andare a vedere come lavorano i migliori tecnici del momento, può capitare che, cinque anni dopo una visita a Liverpool grazie all’amico Filippo Fusco (ex dirigente del club azzurro), Rafa Benitez arrivi a Napoli e si ricordi di quell’avvocato (Pecchia è laureato in Legge) che in campo ci sapeva fare e fuori gli era sembrato spigliato e intelligente.
Così, il tecnico spagnolo ha individuato lui il vice ideale per la sua avventura napoletana. Pecchia è di casa da queste parti: con il Napoli ha esordito in A (il 29 agosto del ’93) e al San Paolo ha lasciato tanti ricordi piacevoli. Conosce benissimo l’ambiente ed è molto stimato dai tifosi. Lippi all’inizio lo impiegava da mediano, poi Pecchia si è trasformato in un moderno trequartista. Da allenatore, invece, è più «zemaniano»: 4-3-3 il modulo preferito, 4-2-3-1 quello applicato lo scorso anno in B. Non a caso è il sistema che predilige anche Benitez. Ha iniziato in panchina a Foggia, dove ha smesso di giocare, come vice di Antonio Porta, altro ex Napoli che in passato ha guidato la Primavera azzurra. Poi il salto a Gubbio tra i cadetti, chiamato da Gigi Simoni che adesso dice: «È l’ideale per affiancare Benitez. Può apprendere tanto da un maestro come lo spagnolo, ma anche dargli preziosi consigli sul calcio italiano, sugli avversari e sull’ambiente di Napoli che Fabio conosce benissimo».
Quest’anno ha condotto il Latina alla finale di Coppa Italia, poi vinta, e lo ha lasciato in piena zona playoff prima di un ingiusto esonero. Alla prima giornata perse 3-1 a Prato, il presidente entrò negli spogliatoi furioso con i giocatori e lui si prese tutte le colpe. Da allora il gruppo si è legato al suo allenatore ed i pontini hanno iniziato a volare: «È il miglior tecnico che ho mai avuto», ha detto Raffaele Ioime, ex portiere della Primavera azzurra e adesso dodicesimo a Latina. Pecchia sarà molto utile ai giovani della rosa (lo scorso anno fu vicino alla Primavera del Napoli prima dell’arrivo di Saurini), ma soprattutto avrà il compito di agevolare il lavoro di Benitez, sia in campo che fuori.
FONTE: Gazzetta dello Sport