Keep calm, il Napoli c’è

napoli c'èIl Napoli c’è. L’ha dimostrato l’anno scorso. Il potenziale c’è e come. E non parlo solo del singolo, del campione o del fuoriclasse, ma di quell’energia, di quella tenacia, forza, che per osmosi ognuno di loro rilascia sul campo, e nel complesso dà vita ad una miscela esplosiva, che infiamma muscoli e cuore, estrinsecando prestazioni epocali e vittorie eccitanti.

Insomma Il Napoli vanta campioni di altissimo livello, ma soprattutto una sinergia tra i singoli, data non solo dalla metabolizzazione degli schemi tattici, ma da una complicità ben saldata anche  fuori dal terreno di gioco.

Che la squadra, però, vada rinforzata è un dato di fatto. La prossima stagione, il Napoli sarà impegnato su più fronti calcistici, che richiederanno una panchina all’altezza della prestigiosità di queste competizioni europee. Perchè in Champions non sono ammesse figuracce, scivoloni o imbarazzanti prestazioni al limite dell’umiliazione. Questo mai. L’esperienza dell’Europa League ci è servita da lezione. Niente sperimentalismi in Europa, si gioca per vincere.

E alcune delle carte vincenti il Napoli le ha già in rosa. Insigne, un fuoriclasse, Pandev, un purosangue d’attacco, Behrami, forza e testa, Hamsik, eleganza e tecnica, Dzemaili, precisione e potenza, Zuniga, finte ed assist, El Kaddouri, acerbità di una lungimirante dolcezza, Cannavaro, storia, cuore e passione. Inler, incostante e discontinuo ma tecnico, Maggio veloce ma a volte il grande impiego delle sue forze fisiche viene sciupato da una tecnica precaria. E infine lui Cavani, campione indiscusso, per il quale gli encomi si sprecano, il cui destino è ancora incerto, corteggiato da tanti club, un giorno resta a Napoli e l’altro e già in Spagna o in Inghilterra. Lui, da sempre certezza in attacco, per il momento rimane un’evanescente presenza.

Per non parlare dei giovani mandati in prestito, come Fernandez, il cui talento è cosa assodata e palese.

Se a questa ricca  eredità azzurra, sommiamo un allenatore come Rafa Benitez, serio, professionale e vincente per indole, che ad una esasperata gestualità degna della miglior  pantomima folkloristica(del suo predecessore), risponde con un curriculum da capogiro e tanta, tanta umiltà, ammalgamando il tutto con tre, quattro innesti di spessore, no promesse, ma grandi nomi di risonanza europea, ecco che il gioco è fatto.

Quindi Keep calm, il Napoli c’è.

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Alina De Stefano

 

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