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Da sabato in mostra nel centro storico maglie originali del Napoli di tutte le epoche

Maglie Napoli – La maglia sudata è la richiesta di tutti i tifosi. Perché significa avere una squadra che lotta per 90 minuti, che prova in tutti i modi a vincere la partita. Se non ci riesce pazienza. L’importante è che abbia sudato la maglia. Al pari la maglia sudata è il sogno di tutti i  collezionisti, niente a che fare con quelle asettiche divise estratte dal cellophane prive di storia che sanno di negozio. Enzo D’Orta, 37enne informatore medico di maglie sudate ne ha tante: quella di Maradona nel 3-0 alla Juve della Coppa Uefa 1988/89, oppure quella di Marco Baroni autore del gol che valse il secondo scudetto contro la Lazio, e ancora quella di Cavani nella Supercoppa di Pechino.

E poi gli sponsor ricamati piuttosto che stampati, le magliette di Maradona rigorosamente indossate e lo si capisce dal cotone rovinato sotto la fascia di capitano. Una collezione che in quindici anni ha raggiunto quota 350 e da venerdì a lunedì sarà esposta, gratis e senza fini di lucro, al pub Settantatré in Largo Proprio d’Arianello, pieno centro storico, a due passi dalla casa di Benedetto Croce. Una rampa di scale proietta il visitatore in uno spaccato di mondo napoletano creato da Massimo Mantice. Dalla lettera di Totò con i ritagli di giornale di “Totò, Peppino e i fuorilegge” alle icone sacre della Madonna dell’Arco, da fotografie di film classici. 

Miglior location per questa mostra dettata dal cuore di Enzo D’Orta non poteva esserci. «Il nostro – racconta – non è un museo con memorabilia e oggetti d’epoca. È una mostra di maglie che testimonia come la storia di Napoli sia una. Alla fine i dirigenti ed i giocatori passano. Ai tifosi resta solo la maglia». Divise recuperate grazie all’amico Pasquale D’Angelo, storico capo tifoso. Che sia un tifoso che raccoglie la maglia lanciata, un giocatore che la scambia o qualcuno disposto a privarsi del cimelio, la caccia alla casacca diventa sistematica. Bacci, Nicolini, Piscedda si sono volentieri privati, dietro contropartita economica, della maglia azzurra in loro possesso. Cabrini non ha voluto cedere la dieci di Maradona del famoso Juventus-Napoli 1-3. E maglia dopo maglia è nato questo piccolo tesoro che venerdì, al “Settantatré” vedrà protagonisti, tra gli altri Bruscolotti, Garella, Ferlaino ed altri grandi ex del Napoli che fu.

FONTE: Il Mattino

Articolo modificato 12 Giu 2013 - 11:45

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Scritto da
redazione