Alla scoperta di Martin Skrtel, lo “scugnizzo” slovacco del Liverpool

Skrtel

Ecco il ritratto che il “Corriere dello Sport” odierno fa di Martin Skrtel, difensore del Liverpool che il Napoli cerca su indicazione di Rafa Benitez, che lo ha allenato in Inghilterra per tre anni, dal 2007 al 2010.

Mercato scientifico. Da laboratorio del calcio. Rafa Benitez l’ha vivisezionato e catalogato. Tre anni da allenatore, gli altri da ricercatore. Martin Skrtel é il primo difensore della sua lista. Tutti i parametri registrati. Certificati. Caratteristiche, rendimento, dati atletici e test fisici. Una scheda completa, cifre e valori messi in fila. Che sommati fanno una pagella. E una richiesta precisa: “Vorrei Martin Skrtel“. Il condizionale é d’obbligo. Ma la scelta e convinta. Benitez ha solo certezze. Skrtel ha il profilo giusto del centrale che cerca il Napoli. L’identikit é perfetto. Ventotto anni e qualche mese. Agile seppur alto: un lungagnone di un metro e novantuno. Forte di testa, destro di piede. Perché è così che Benitez lo vuole. Perché è così che è stato deciso dopo più di dieci ore di colloqui.

Due giorni per immaginare il nuovo Napoli. Per confrontare idee e archivi, e incrociarli, metterli insieme, fare un solo cervellone azzurro. Bigon, gli uomini dello scouting, Benitez e De Laurentiis fino a che non é poi partito per Los Angeles. Riunioni fiume. Prima a Londra, dopo a Liverpool, a casa di Rafa. E lì, nel listone dei difensori, davanti a tutti, ecco lui, Martin Skrtel, Skrto per gli amici; e quindi, Skrto pure per Hamsik: si conoscono da sempre, e sono stati spesso anche rivali per il titolo di miglior giocatore della Slovacchia. Skrtel l’ha vinto l’ultima volta nel 2011.

La trattativa c’é; le difficoltà pure però. Liverpool e Napoli ne stanno parlando. E l’accordo ancora non c’é. Il prezzo non é quello giusto. Quattordici milioni sono troppi per un giocatore col contratto in scadenza nel 2014. E che ha chiesto d’andare via, d’essere ceduto, di provare una nuova esperienza. Anche in un altro paese. Napoli l’affascina, lo tenta. Benitez sarebbe la sua garanzia. E poi c’é Hamsik, c‘é la pizza che lo fa impazzire, e Fabio Cannavaro, il suo modello da quand’era ragazzino.

Il sito ufficiale é un’ostentazione della napoletanità. Sul piatto preferito non ha dubbi. E neanche sul difensore a cui si ispira. Skrtel é uno scugnizzo slovacco. Giocava ad hockey su ghiaccio, e se la cavava benone. Come pure a tennis. Poi pero s’è dato al calcio seguendo i consigli di papà: giocatore anche lui.

Le giovanili del Prievidza per cominciare, dopo il Trencin, tre anni allo Zenit di San Pietroburgo e il Liverpool, dal 2007:  costo dell’operazione dieci milioni di euro. Allenatore, Rafa Benitez. Che il giorno della presentazione ai giornalisti inglesi ne fece il ritratto. “Skrtel è aggressivo, veloce e forte di testa, sarà un nostro pilastro“. Così fu. Così é stato per sei stagioni, in Premier e in Europa. Difensore tosto, smaliziato. Efficace e sempre titolare. Anche quella notte di tre anni fa al San Paolo. Novanta minuti tiratissimi. Sgomitò con Cavani, sgommò con Lavezzi, sbarrò la strada a chiunque passasse dalle sue parti. Finì zero a zero. Uscì dal campo a dorso nudo dopo aver scambiato la maglia con Hamsik. Chissà che ora non debba mettersela addosso…

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