Nel Napoli di Mazzarri gli esterni sono sempre stati una prerogativa fondamentale. E se Maggio ha perforato il cuore dell’ex mister acquisendo una fiducia che spesso oltrepassava i suoi meriti, il perno di sinistra è sempre stato un tallone d’Achille. Incubi con Aronica, alti e bassi con Dossena, fino all’adattamento di Zuniga. Poi Armero, l’ultimo fido baluardo.
Con l’avvento di Rafa i cursori dovranno essere il nostro pane quotidiano. Nel suo 4-2-3-1 l’equilibrio garantito dai due terzini e l’imprevedibilità ricercata negli esterni alti sono elementi basilari. Ecco perché il mercato azzurro, a prescindere dai patemi per la Cavani soap, sta ruotando essenzialmente attorno ai nomi che comporranno il tridente dietro l’unica punta.
E a me fa sorridere. Fa sorridere sentir parlare di corsie in una città in cui questa parola, o quanto meno il suo uso classico, è vittima di stupro giorno dopo giorno. Pensate, ad esempio, alle corsie preferenziali? Consentirebbero la circolazione libera degli autobus, evitando attese di secoli alle fermate. Stesso discorso per i taxi: meno intasamenti, magari tariffe più basse. Invece no. Seppellite da parcheggi inappropriati, invasioni barbariche del cittadino medio e lavori a tempo indeterminato. E le corsie ospedaliere? Quelle in cui la gente implora un posto letto per una vita intera, lasciandoci talvolta la pelle. Mesta realtà, a tratti addirittura banale.
Il mio è un sorriso, ma un sorriso amaro. Nella Napoli che respira pallone a pieni polmoni, a volte queste contorsioni linguistiche lasciano interdetti. Anche se poi la connessione tra universi non proprio paralleli può apparire folle. Allora che dirvi, lasciamo le nostre piaghe in un sacchetto e facciamoci trascinare dalle corsie oniriche. Una di queste, nelle ultime ore, spiegherebbe tra due linee bianche tratteggiate El Shaarawy, Hamsik e Mertens. Roba che farci abbassare la cresta poi sarebbe impresa titanica. Ma ad Amsterdam il ratto degli esterni potrebbe essere sostanzioso, Bigon tratta anche Lens e Strootman. Senza dimenticare l’interesse per Biabiany (non mi esalta) e il pupillo Cerci. Nonché la grana Zuniga e il bianconero che incombe. Insomma, pur non volendo confondere emisferi diversi, anche qui un triangolo giallo alle spalle del cantiere azzurro non sarebbe fuori luogo. Ci risiamo. Lavori in corsia.
Ivan De Vita
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Articolo modificato 13 Giu 2013 - 21:03