L’incertezza dei bomber. Mascara come Cavani…
“Non scherziamo. Edi è un fenomeno. Nei piedi e ancor più nella testa. Dal martedì è già concentrato sulla partita. Si allena sempre al massimo. Corregge gli errori, lavora per migliorarsi ogni giorno. Ha una forza dentro spaventosa. In campo mette tutto. Non segni più di cento gol in tre anni se non hai qualcosa in più degli altri”.
E, infatti, lo vogliono tutti!
“Ma io spero ancora che il Napoli riesca a trattenerlo. Cavani fa la differenza, nessuno è come lui. Sarebbe fondamentale per puntare allo scudetto. Non mi rassegno, come i tifosi: anche se un po’ lo capisco. Posso immaginare cos’è che gli passi ora per la testa”.
Ci dica.
“E’ una questione di stimoli, di motivazioni. Lui ha dato tanto, forse tutto. Cerca qualcosa di diverso. Ci può stare dopo tre stagioni giocate così, alla grande. E poi quando ti chiamano certe squadre la tentazione è inevitabile. Napoli è una città meravigliosa. La gente ti tratta coi guanti e la società ha progetti ambiziosi. Tutto è stupendo a Napoli. Ma a squadre come il Real si fa fatica a dire di no. E pure a Chelsea e City: oggi i club inglesi garantiscono guadagni importanti e la possibilità di giocarsi la Champions da protagonista. Per vincerla”.
Liga, Premier, Serie A: Cavani centravanti modello per tutti i campionati.
“Questo Cavani gioca e segna ovunque. Ha caratteristiche uniche, è un attaccante moderno. Sotto porta è freddo, lucido. Non sbaglia quasi mai. Sa sacrificarsi. E’ il prototipo dell’attaccante moderno. E’ tra i più forti”.
E il prezzo ne è la conferma: sessantatré milioni di clausola rescissoria. Con quei soldi si potrebbe prendere un altro grande centravanti. Via coi nomi, quindi: Edin Dzeko…
“Ha forza fisica, è potente, difficile da marcare. Pure perché si muove tanto, fa da sponda, gioca con la squadra. Non male”.
Mario Gomez?
“Più statico, più uomo d’area di Dzeko. E’ da ultimi sedici metri. Vede la porta, la sente. I palloni davanti al portiere sono i suoi. Buono anche lui. Buono, si”.
Fernando Torres…
“E’ il più tecnico di tutti e tre. Quello di Liverpool era devastante, segnava a raffica e in ogni modo. Poi a Londra s’è un po‘ smarrito. Ha forse perso fiducia, e ci sta per un attaccante quando non trovi il gol. Ha però talento, e con Benitez al Chelsea, negli ultimi mesi, s’è dato una mossa. Torres sa quello che l’allenatore gli chiede. I movimenti, i tagli, il modo di stare in campo. Sarebbe un gran colpo”.
Lui allora?
“Se proprio Cavani dovesse andar via, scelgo lui. Prendo Torres”.
Ci sarebbe anche El Shaarawy. Con caratteristiche evidentemente diverse…
“Essi, un altro ruolo. Come Mertens ovviamente. Il Faraone, però, leggo che costa tanto. Ma è giovane, ha corsa e talento, fa gol e assist: troppo facile dire mi piace”.
Il Napoli che vorrebbe Mascara…
“Diciamo quello che mi aspetto. Una squadra ormai matura, pronta. Che possa dare davvero fastidio alla Juve e giocarsela in Champions. Il mercato inciderà. Ma c’e già un gruppo di valore. Con qualche mio pupillo”.
Il primo…
“Gokhan Inler. Per me fortissimo. Napoli non ha ancora visto quello che può dare. Quand’era all’Udinese, e ci giocavo contro, mi impressionava. Davanti alla difesa sa far girare la squadra. Ha piede e testa. Punto su Gokhan”.
Poi?
“Lorenzo Insigne. Dicono farà l’esterno di sinistra nei tre rifinitori. Ha qualità, salta l’uomo e col destro, rientrando, può calciare a girare. Lì ce lo vedo, eccome. Eppure lo metterei in mezzo, più nel vivo del gioco, alle spalle del centravanti. Alla Perrotta nella Roma di Spalletti”.
In quella zona ci sarebbe Hamsik…
“Marek puo stare ovunque. E‘ completo. Tatticamente intelligente. Sa sempre dove mettersi e che fare col pallone. Deciderà Benitez: ha allenato Gerrard e Lampard, saprà come esaltare Hamsik”.
Cambia l’allenatore, cambia tutto o quasi.
“Cambia anche l’approccio dei giocatori. Immagino la curiosità, l’attenzione, la voglia di scoprirne metodi, mentalità, modo di porsi e stare in campo. l primi dieci giorni saranno di reciproca osservazione, sua e della squadra. Lo spogliatoio si fa subito un’idea di chi ti sta di fronte”.
Mazzarri era un trascinatore!
“Ha lasciato un segno evidente nel gruppo, una traccia che resterà nel tempo. Ha ottenuto grandi risultati. Aveva la squadra in mano. Che lo seguiva”.
E ora tocca a Benitez…
“Ha carisma e personalità. E esperienza. Sa gestire tutta la rosa e i doppi impegni. Ha una cultura europea del calcio, ha vinto tutto: saprà come farsi seguire”.
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 14 Giu 2013 - 13:15