Ed è qui che si perde il senso del giornalismo, della cronaca sportiva, quel lavoro che qualcuno ancora fa con le dovute precauzioni, costruendo notizie in base alle verità, cercando di riportare le reali prospettive di qualcosa che potrà diventare effettivo da lì a poco. Ecco, è forse questa la giusta definizione di giornalismo, evitando deviazioni fuorvianti e decisamente di cattivo gusto. Il cattivo gusto viene anzitutto da quella necessità di dover dare per forza di cose un nome nuovo ogni santo giorno, un nuovo calciatore da mettere nella propria orbita, una illazione senza capo né coda che spesso mette fuori strada e confonde il lettore e\o l’ascoltatore, ancora troppo innamorato di calcio per poter mandare a quel paese armi e bagagli per rinchiudersi in una sorta di “Tibet della notizia” dove la pace dei sensi trova la sua tana e le “balle di mercato” restano fuori inesorabili, dove vengono filtrate solamente quelle informazioni con un principio di fondamento comprovato. Non sappiamo più a chi credere, è questa la verità, e, cosa ancora più allarmante, è che non sappiamo con chi dobbiamo prendercela, non siamo sicuri se il calcio è nelle mani dei giornali e delle tv oppure dei procuratori, o peggio ancora, se entrambi non abbiano fatto combutta per costruire le notizie quotidiane in base ai propri interessi.
Se così fosse, saremmo davvero alla frutta, vorrebbe davvero dire che la cosa più saggia da fare è quella di evitare di leggere quotidiani e siti sportivi, di guardare altrettante trasmissioni, e affidarsi all’ufficialità, quando cioè la società annuncerà il calciatore a contratto stipulato. E’ forse questa la nuova frontiera, sarà probabilmente così che le notizie di mercato troveranno finalmente una dimensione veritiera e fondata, buttando via tutto ciò che è spazzatura in termini di informazione. E’ arrivato il momento di applicare il concetto di “differenziata” anche alla notizia di calciomercato. Preparate i contenitori…
Articolo modificato 15 Giu 2013 - 19:04