Il Napoli è in missione nei Paesi Bassi: fa bene a cercare lì?
“Sicuro. Se non sei un club ricco, si può vivere soltanto in un modo: andando alla ricerca di giovani talenti, farli crescere e poi venderli a chi ha più soldi, cioè i club degli sceicchi e quelli con i russi”.
Cavani va via, lo sa?
“Non ha importanza. Non credo che sia insostituibile: poi De Laurentiis è uno che si muove con prudenza ma alla fine allestisce sempre un Napoli molto competitivo. Però Mertens non farà i gol di Cavani, penso che lo sappiano a Napoli”.
Ci parla, per l’appunto, di Mertens?
“È cresciuto in Olanda, prima nell’Utrecht e poi nel Psv: sa giocare in più ruoli, ora non so dove Benitez lo metterà in campo. Ma è veloce, agile, un bel tiro. Uno che mi piacerebbe allenare, certo. Ma che attenzione, non è un fuoriclasse, ma un ottimo giocatore che con Benitez può maturare ancora di più”.
Come si passa a vivere da Eindhoven a Napoli?
“Non è semplice, i ritmi, il clima e la gente sono davvero diversi. Ma quando uno pensa solo a giocare a calcio neppure si accorge della città”.
Lei giocava a calcio, però si godeva anche Napoli?
“Quante voci non vere su di me. Io ho sempre fatto vita molto riservata nei miei quattro anni indimenticabili con la maglia azzurra”.
Torniamo a oggi: nel mirino c’è anche Kevin Strootman?
“Stasera giocherà con l’Under 21 in Israele proprio contro l’Italia: più passano i giorni e più il suo prezzo cresce, è molto giovane ma è difficile trovarne di bravi come lui. Io credo che sia prontissimo per affrontare il campionato italiano, come d’altronde lo è Mertens”.
Si vince con solo giovani in squadra?
“Secondo me bisogna integrarli con tre-quattro uomini d’esperienza fondamentali, perché i giovani da soli non bastano. Il Napoli li ha: Hamsik, per esempio, è fortissimo. In fondo, secondo me, non servono tanti fuoriclasse: alla fine quello che conta è trovare equilibrio tra i reparti. Ed è compito dell’allenatore”.
Quali sono i giovani difensori migliori in Olanda?
“Nella nazionale Under 21 ce ne sono due molto bravi: si tratta di Bruno Martins Indi e Stefan de Vrij che giocano entrambi nel Feyenoord, uno dei club che più di tutti punta sul settore giovanile”.
E il suo Ajax?
“Di Ibrahimovic non ne vengono fuori. E anche la pazienza non è più quella di una volta: ad Amsterdam bisogna accontentare il pubblico che vuole vincere con lo spettacolo”.
C’è qualcuno che fa al caso del Napoli?
“Beh, non solo del Napoli: penso al centrocampista danese Eriksen o al 23enne De Jong… Nel nostro campionato affluiscono i giocatori più importanti del Belgio e della Danimarca. C’è solo l’imbarazzo delle scelta”.
Come vede l’arrivo di Benitez?
“Bene, è tecnico di esperienza, che ha vinto tanto in Spagna e in Inghilterra. Uno che dovunque è andato ha lasciato il segno”.
Esiste oggi un difensore come Krol?
“No. Però questo non significa che non ce ne sono di più forti: dico solo che non c’è nessuno che giochi come facevo io”.
Cosa ricorda di Napoli?
“Quel coro incessante ” Rudy Rudy”. Che peccato non aver vinto lo scudetto con quella squadra”.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 15 Giu 2013 - 11:07