Cessioni Napoli – Pecunia non olet: e vuoi vedere mai che in quell‘oro di Napoli, che luccica nella penombra, non ci sia l‘essenza di una estate in cui sarà necessario (re)inventarsi la vita da mercante? Soldi, soldi, quanti soldi che servono per costruire, per risistemarsi alla vigilia di un’annata ricca (d’appuntamenti) e abbondante (di partite nell’organico): e nel far cassa, dando occhiatine di qua e di là e provando ad ascoltare quel mini-esercito di corteggiatori che bussano alla porta, qualcosa s’ode. Il tintinnio delle monete, ad esempio. L’estate sarà lunga e si consumerà su sentieri tortuosi: e in quelle strade che portano da Napoli nell‘universo calcio, ci saranno Calaiò e Dossena, El Kaddouri e Mesto, Donadel e (magari) Fernandez. Gargano (probabilmente) e Cigarini, gli uomini destinati a movimentare questo bimestre con il solleone.
Il gol é merce rara e, tranne che nell‘ultimo quadrimestre, Emanuele Calaiò ne ha sempre realizzato in quantità industriali: quaranta nella sua esperienza (precedente) napoletana, cinquanta con il Siena. I bomber hanno un loro appeal e il centravanti siciliano, che ha sempre molto da dare, ha scoperto vecchi nuovi estimatori in giro per il Paese: Palermo é casa sua, ed è una ipotesi; e nella Torino granata lui è cresciuto e può tornarci. Ma è spuntato il Chievo, che si è informato: servono certezze, in serie A, e Calaiò ne fornisce.
E pensare che nel gennaio passato, a un certo punto, stava per aprirsi uno spiraglio per il Milan: poi l‘affare saltò e Andrea Dossena, che al Napoli aveva la fascia sinistra chiusa da Zuniga, scelse Palermo. Prestito scaduto, rientro inevitabile: il mancino che al Liverpool ha attraversato stagioni gratificanti (rete al Real Madrid e al Manchester United) ha ancora corteggiatori in Spagna ed in Inghilterra, é attratto dall’ipotesi di emigrare ancora, può portare moneta sonante (e in contante).
El Flaco, o più semplicemente Federico Fernandez, centrale difensivo che si è rilanciato con il Getafe e sul quale (pare) si sia lanciato il Tottenham: le convocazioni con la nazionale argentina hanno tenuto alto il prezzo e la possibilità di avviare il mercato, intorno ad un corazziere che ha ancora ventiquattro anni e si è ricostruito di recente, sono concrete. Il Napoli non lo molla facilmente, magari lascerà che Benitez gli dia un’occhiata in ritiro: o magari no, se l’offerta dovesse essere irrinunciabile.
Il Professore: l’etichetta che Cesare Prandelli coniò per Luca Cigarini ha ancora una sua attualità: l’Atalanta ha già preannunciato
che riscatterà il regista e saranno due milioni e mezzo di euro per la comproprietà. Nell’opera di riedificazione complessiva dell’organico, un’altra voce attiva nel bilancio.
C’é un Napoli che vale: Mesto e stato utile, ha offerto sostegno alla stagione, ha rappresentato il turn-over con professionalità, facendosi trovare sempre pronto. E’ un destro che sa giocare nella difesa a quattro, che ha fatto persino il mediano, che ha reso, eccome. E poi c’é Donadel, che in due anni ha faticato a trovare spazio, colpa anche di un incidente nella sua prima stagione: aspetta le evoluzioni del mercato, attende che qualcosa accada.
FONTE: Corriere dello Sport