Caso San Paolo: il Napoli indica il “Barbera” come riserva, ma i lavori procedono entro i tempi

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Il caso, o caos, San Paolo continua. Da un lato c’è il Napoli, che non sa quale stadio indicare alla Federcalcio per il prossimo campionato. Dall’altro c’è il Comune che ritiene valido, ai fini del campionato italiano, il vecchio certificato di agibilità che vale sino al 30 giugno del prossimo anno e che coprirebbe anche la prima scadenza di oggi. È quasi certo che il nuovo documento non arriverà in giornata. Il Napoli, che sino a ieri sera non sapeva ancora quale stadio indicare, si è rassegnato a operare in regime di deroga. Entro stasera, infatti, il Napoli deve inoltrare alla Figc l’istanza di licenza d’uso di uno stadio per le gare interne del prossimo campionato: allo stato, se non dovesse arrivare il nuovo certificato, stasera il club indicherebbe nel «Renzo Barbera» di Palermo, ovvero l’impianto già indicato ad aprile per accogliere le gare di Champions, ufficiosamente come “riserva” del San Paolo, ma formalmente come primo stadio.

Solo in un secondo momento, a nuova agibilità ottenuta, il club chiederebbe alla Federcalcio di tornare al San PaoloAldilà della burocrazia, il nuovo certificato occorre per ottenere la licenza Uefa per ospitare le gare di Champions da settembre in poi, così come serve per il prossimo campionato. I delegati Uefa, dopo la fine dei lavori prescritti da mesi, hanno bisogno di verificare i documenti che certificano il buon esito dei nuovi collaudi di idoneità statica, elettrica e di sicurezza.

Oltre ai lavori di spicconatura, di rifacimento degli intonaci, dei bagni e delle fluviali, si sta procedendo anche al potenziamento dell’impianto di illuminazione, oltre al completo rifacimento del manto erboso e del substrato, secondo le indicazioni dell’agronomo Castelli della Lega Calcio. Opere la cui spesa, 800mila euro circa, è stata anticipata dal Napoli (che dovrebbe poi scontarla del pagamento del fitto dell’impianto), che segue anche l’avanzamento dei lavori stessi. Il Calcio Napoli è certo che la fine dei lavori avverrà, come prescritto dall’Uefa, entro il 30 giugno.

FONTE: Il Mattino

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