“Con Edinson non è cambiato nulla: io credo che anche i titoli di giornali e televisioni non abbiano rappresentato in maniera precisa le sue parole. Lui non potrebbe mai disconoscere l’importanza di un club come il Real Madrid, tuttavia la sua importanza se l’è creata qui a Napoli, proiettandolo su palcoscenici grandiosi. Se però una società come il Real, o il Barcellona, o il Bayern dovesse interessarsi a lui, è umano che lui dica “aspettiamo un momento”. Lui decide dove andare qualora dovesse andare via, fermo restando che c’è una clausola rescissoria su cui nessuno può fare nulla. Cavani sa che qui c’è un grande palcoscenico, sa che qui può essere una prima donna: non so se a Madrid o in altre piazze possa essere così”.
E su un’eventuale offerta comprendente soldi più contropartite tecniche (su tutte, Edin Dzeko) il patron azzurro ha replicato nel seguente modo:
“Io Cavani lo consegno nel momento in cui portano i 63 milioni di euro. Dzeko? Nell’ultimo anno lui ha giocato molto poco, non è quello che in Germania faceva tutti quei gol. Per cui se lo prendiamo, e ammesso che Dzeko voglia venire, l’offerta economica deve essere anche in grado di soddisfare le nostre richieste. Un conto è portare 53 milioni e Dzeko”.