San Paolo – Luigi de Magistris chiede concretezza e di vedere quei soldi che il patron ha detto di voler mettere per rifare il San Paolo. Un dialogo che è sul binario morto, anzi messo in freezer fino al 10 luglio data entro la quale arriverà l’agibilità poi si vedrà chi bluffa e chi fa sul serio sul futuro. C’è molta carne a cuocere, il fumo si dirada e la brace è ricca. Palazzo San Giacomo, per esempio, chiede conto, è il caso di dire, di una transazione che dura da mesi, quasi un anno, quella sul fitto dello stadio. Il Napoli deve al Comune 1,7 milioni. Poi c’è da verificare la partita degli introiti per la pubblicità. Un debito che pare abbia pure riconosciuto ma che non ha ancora saldato. De Magistris non ha mancato di sottolinearlo nell’ambito del faccia a faccia. Non tanto per i soldi – che sono tanti – soprattutto se si considera che il Comune per la manutenzione dell’impianto, quella ordinaria, tira fuori 3-4 milioni l’anno e alla fine il beneficiario principale è un privato, ma quanto perché i patti vanno rispettati da ambo i lati.
E a proposito di patti c’è da mettere a punto la nuova convenzione per lo stadio San Paolo. Qui De Laurentiis ha tentato di mettere a segno il suo punto dopo il ko sulla transazione. Il patron ha ribadito la volontà di mettere i soldi però la convenzione deve garantirgli un ritorno nel senso che deve avere margini di recupero dell’investimento e quindi serve un affidamento che vada vicino al mezzo secolo se non di più. Il sindaco ha detto sì e sta preparando come si suole dire le carte. De Laurentiis ha tentato di congelare, e forse ci è riuscito, il futuro dell’impianto – e veniamo al terzo punto – che vale 100 milioni, fino al 10 luglio. Ma dopo non ci saranno più scappatoie.
E poi de Magistris ha promesso che per la fine del suo mandato la città avrà un nuovo impianto, a questo punto il San Paolo ristrutturato, e il tempo stringe. Non si può dire perché De Laurentiis in queste ore ha messo in campo una strategia di comunicazione volta ad attirare l’attenzione sul problema – reale – dell’agibilità, però la sala del tavolo di vetro dove si sono visti è separata da una porta dallo studio del sindaco. Dove sulla sua scrivania ci sono molti progetti per la città. A cominciare da quelli per il San Paolo con in cima quello targato Astaldi. La multinazionale è pronta a metterci soldi e know how e magari una sbirciatina di soppiatto qualcuno l’avrà data a quei planovolumetrici accattivanti. Si dirà, il patron non ama stare in società fa tutto da solo. Ma quei disegni, quei progetti sono l’ennesima sfida. E come se de Magistris dicesse: io sono pronto e ti dò anche un bell’assist, facciamo goal assieme?
FONTE: Il Mattino