Da oggi SpazioNapoli.it darà spazio ad una nuova rubrica per i propri lettori: si chiama TopDay e racconterà, di settimana in settimana, cercando al contempo di essere quanto più originale possibile, il miglior momento della carriera calcistica dei protagonisti del nostro Napoli. A partire dal nuovo allenatore, Rafa Benitez. Tra Valencia e Liverpool, ma anche Inter e Chelsea, il tecnico di Madrid ha messo insieme molti momenti da ricordare. Troppo facile sarebbe menzionare la clamorosa vittoria in Champions League del Liverpool nella famosa finale di Istanbul, sotto 3-0 al primo tempo e vittorioso poi a rigori dopo aver agguantato il 3-3 nei tempi regolamentari in appena 15 minuti. Così come facile sarebbe menzionare il recente successo in Europa League con il Chelsea, o quello nel Mondiale per Club nella seppur sfortunata parentesi con l’Inter. Abbiamo scelto così il 4-0 che il Liverpool rifilò in Champions League al Real Madrid. Un mix perfetto della squadra che il tecnico spagnolo vorrebbe sempre in campo: idee, gioco, concretezza, aggressività, equilibrio, difesa ma anche attacco, spettacolo.
Dopo l’1-0 dell’andata al Santiago Bernabeu, il Liverpool mette in mostra ad Anfield Road la propria migliore performance, tutt’oggi ricordata con estremo piacere dai tifosi dei Reds. E come dar loro torto, un rotondo 4-0 al club più prestigioso al mondo non è roba di tutti i giorni. Disintegrati Cannavaro e Sergio Ramos, imbavagliati Robben, Sneijder e Higuain, ammutolito Juande Ramos, all’epoca tecnico delle merengues. Un dominio incontrastato per 90 minuti, aperto dal gol di Fernando Torres, lontano parente dello scialbo attaccante oggi al Chelsea, chiuso nientepopodimeno che da Andrea Dossena, così come Torres l’alter ego dell’esterno sinistro ammirato nelle ultime stagioni di Napoli e che, appunto, Rafa Benitez sembra orientato a non confermare. Nel mezzo una doppietta del miglior Steven Gerrard, ruolo che Marek Hamsik sembra destinato a ricoprire alla perfezione nelle gerarchie di Benitez.
Ma ciò che fa maggior impressione in questa gara, e che fa ben sperare i tifosi del Napoli, è la fame, la cattiveria agonistica con la quale la squadra di Benitez interpreta la partita: sempre presenti sulle seconde palle, sempre ‘tosti’ in ogni contrasto nonostante il risultato dell’andata li avesse messi in una posizione di assoluta tranquillità. Industriale il numero di palle gol create, non sempre capitalizzate al meglio da Torres; eccezionale la capacità, nella ripresa, durante l’inevitabile assalto del Real, di chiudersi dietro la linea della palla, compattando tutte le linee, facendo densità in mezzo al campo, limitando la creatività dei galacticos e ripartendo con velocità e concretezza. Tutto riassumibile nel concetto di ‘equilibrio’ tipico della filosofia di Benitez: una squadra capace di mettere in pratica il suo gioco, altro elemento imprescindibile per Rafa, senza però perdere di vista equilibri di squadra e capace di sacrificarsi nei momenti più difficili. E i tifosi del Napoli possono sognare…