Cannavaro & Hamsik, simboli del nuovo Napoli di Benitez

Napoli-v-Villarreal-Marek-Hamsik-celeb_2658172Non è stato facile cancellare l’ombra di Fabio, un fratello così ingombrante, per giunta Pallone d’Oro; e non è stato facile sconfiggere lo scetticismo di una parte della tifoseria. Oggi Paolo Cannavaro, che da poco ha festeggiato i 32 anni, si sente un calciatore appagato ed un uomo realizzato. E’ riuscito ad arrivare laddove tanti napoletani hanno sognato e sognano ancora di arrivare: diventare il simbolo del progetto Napoli, entrare nel cuore dei tifosi partenopei, sommare ben 274 presenze complessive in maglia azzurra. Per Aurelio De Laurentiis è un po’ come Christian De Sica per la Filmauro: un protagonista da mettere sotto contratto a vita perchè ha sposato la causa, dà tutto per la causa, mostrato di possedere capacità tecniche ed agonistiche di alto livello. E poco gli importa che Prandelli gli abbia chiuso le porte della Nazionale. La Nazionale di Paolo Cannavaro è il Napoli, la squadra in cui è cresciuto da bambino e dove sognava di ritornare. Voleva alzare una coppa al cielo e l’ha fatto all’Olimpico sollevando quella tricolore dopo aver battuto la Juventus; voleva riportare il Napoli in Champions League e vi è arrivato per due volte di fila; vorrebbe ancora vincere qualcosa di importante con la maglia azzurra ed ha tempo per realizzarlo.

TRIONFI – Per il gigante della Loggetta, la stagione che si è conclusa resta da ricordare. Ha visto buio totale davanti a se dopo le sprovvedute dichiarazioni di un suo ex compagno di squadra. Nove mesi di squalifica per omessa denuncia, trasformati poi in sei. Ma non si è mai perso d’animo, sapendo di avere la coscienza a posto e tanta pulizia morale. Ha atteso la sentenza della Corte di Giustizia Federale per l’assoluzione piena e poi è tornato in campo più forte, difendendo a denti stretti il secondo posto e ritornando di nuovo in Champions. “Un capitano, c’è un solo capitano” cantano i tifosi. Ed a quel capitano si rivolgerà, ammesso che non lo abbia già fatto, Rafa Benitez. Paolo Cannavaro dovrà recitare un ruolo importante in campo nella difesa a quattro ed anche fuori. A lui il compito di far integrare i nuovi arrivati e di trascinare il Napoli sempre più in alto, in campionato come in Champions. E’ quello che vanta più presenze di tutti nel Napoli di De Laurentiis, 234 in campionato tra cui 39 in B; 274 complessive. Ha eguagliato il record di Attila Sallustro come presenze in campionato e nelle assolute è al sesto posto dietro Bruscolotti con 511, Juliano 505, Ferrario 396, Ferrara 323 e Gramaglia 275.

Per De Laurentiis è come fosse il terzo figlio maschio: dopo Luigi ed Eduardo, ecco Marek Hamsik, un ragazzo adorabile per carattere e comportamento prima che calciatore di livello superiore. Un vero top player. Il gioiello di casa De Laurentiis. Duecentosessantadue presenze complessive, sei campionati vissuti insieme senza mai un mal di pancia, sempre improntati al massimo rispetto reciproco. Se Cannavaro ha contribuito con la sua grinta a dare solidità al reparto arretrato, Hamsik, invece, è stato decisivo con i suoi gol ed i suoi assist. Una costanza impressionante. Ed un rendimento sempre in crescendo. Sessantuno gol in campionato, settanta complessivi, una marea di assist. Ed il 27 luglio, un giorno dopo la fine del ritiro a Dimaro, la festa del ventiseiesimo compleanno. Nel pieno della maturità tecnica, Hamsik ora nelle mani di Benitez potrà davvero emulare la carriera di Gerrard, un top player che ha fatto le fortune del Liverpool.

SCELTA – Hamsik seppe dire di no al Milan che lo cercava due anni fa ed era convinto di strapparlo al Napoli con la complicità del procuratore Raiola; ha saputo resistere alle sirene del calcio britannico; non ha mai alzato la voce per adeguare il contratto e non ha preteso alcuna clausola di svincolo. Per i tifosi è diventato un beniamino a pieno titolo. Guai a chi tocca Marek, un ragazzo che ha saputo sposare in pieno la napoletanità, si sente riconoscente in tutto e per tutto, e nonostante due rapine non ha mai desiderato cambiare città. Pochi calciatori al mondo si sarebbero comportati come lui. Un top player che giura fedeltà al club che l’ha saputo valorizzare; un top player che mostra un attaccamento alla maglia esemplare. Neanche la separazione dal cognato Gargano hanno scalfito il suo sentimento per i colori azzurri. E De Laurentiis sa apprezzare taluni comportamenti nello spogliatoio. Gli ha negato il permesso di partecipare ad una gara di beneficenza organizzata da Messi perchè troppo dispendiosa sul piano fisico ma non gli ha negato la possibilità di prendere parte alla quinta edizione dello Star Child, una manifestazione sempre di beneficenza organizzata dalle sue parti. Marek si è divertito posando accanto al figlio Christian rigorosamente vestito con maglietta e pantoloncini del Napoli. Il contratto gli scade nel 2016 ma con De Laurentiis non nascerà mai un problema per il rinnovo e l’adeguamento. Hamsik è un figlioccio del presidente. E nel record delle presenze in Europa con 24 gare giocate occupa il settimo posto nella graduatoria di tutti i tempi, alle spalle di Juliano con 39, Bruscolotti e Ferrara 28, Careca e Maradona 25, Francini 24. Nella prossima stagione può arrivare tranquillamente alle spalle di Juliano.

Fonte: Il Corriere dello Sport

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