“Noi, siamo i ragazzi di oggi noi”. Così cantava Luis Miguel in un lontano San Remo degli anni ’80. Un inno prodromico, in chiara e benefica antitesi rispetto alla naturale tendenza di una società che faceva e fa della gerontocrazia il criterio per risolvere tutte le più annose problematiche. Potremmo dire che, almeno nel coraggio di lanciare i giovani, il mondo pallonaro sia molto più avanguardistico rispetto alla sfera socio-economica, rispetto al vulnus di una società che, per riguardo, ossequio, o persino per tradizioni, vuol perpetuare quella atavica diffidenza verso “canterani” in rapida ascesa, in continuo climax di idee. La società di De Laurentiis ha, in questo, dimostrato un fare pioneristico, che non è sempre riuscito ad arginare le deleterie influenze dalla precedente gestione Mazzarri, deleterie influenze suffragate dal mancato acquisto di Marco Verratti dal Pescara, ascrivibile proprio all’attuale allenatore dell’Inter.
Per questo motivo la SSC Napoli ha deciso per prima di trapiantare questo concetto, proprio di un management sano e concorrenziale, nel teatro che ha visto danzare Maradona. La “scugnizzeria” infatti perde proprio in questi giorni una delle sue stelline, caduta in terra abruzzese in una notte di San Lorenzo qualsiasi, approdando alla società del Presidente Sebastiani. Lui è Fornito, valido centrocampista messosi in luce anche nelle amichevoli dell’anno scorso, giovane dalle belle speranze, senza tuttavia l’assillo di essere una promessa, libero insomma di driblare anche un florido futuro. Perchè per ora è ancora un ragazzo, lui ragazzo di oggi.
Articolo modificato 3 Lug 2013 - 18:36