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Scontro ADL – Cavani: sempre più verso il braccio di ferro

Aurelio De Laurentiis ignora Triulzi e Anellucci. Nessun incontro è in programma, neppure col ds Bigon. Il presidente azzurro, in queste ore, è infastidito, molto infastidito. Lo si capisce dalle sfumature. Quel “non devo dirgli nulla” riferito a Cavani dice tutto: al proprietario del Napoli non sono piaciute le ultime sortite del suo cannoniere. Ed è come se, all’improvviso, un muro li avesse divisi. Quindi l’incombente faccia a faccia che il Matador pretende, dicendosi persino pronto a rientrare dalle vacanze da Salto, nasce all’insegna della freddezza. È uomo d’affari, De Laurentiis, ma comincia a sentirsi ferito dalla possibilità che il suo pupillo voglia ipotizzare di andare via. Che è poi quello che vuole Cavani.

È chiaro che il fuoco cova sotto la cenere. Domenica, dopo la doppietta all’Italia, Edi ha dato esplicita conferma del suo mal di pancia con quel “vedremo cosa succederà”. Un messaggio che evidentemente l’uruguaiano manda ai vertici societari anche in privato. Ma il clamore nato dalle sue ultime uscite pubbliche ha alzato la posta in gioco. E De Laurentiis, a questo punto, deve ponderare bene il da farsi. Il rischio della rottura è dietro l’angolo perché Cavani è convinto di avere tra le mani la promessa del presidente a lasciarlo partire questa estate. Un impegno, giurano i fedelissimi del Matador, siglato a Cardiff, in Galles, tra i due. Proprio in un faccia a faccia venuto alla luce solo 20 giorni dopo, prima del rinnovo del contratto. Quindi il Napoli sta cercando la via della ragionevolezza nell’auspicio che il bomber torni a pensare positivo.

Anche Benitez sinora si è mostrato comprensivo e ha provato a ottenere il suo appoggio per disegnare il nuovo corso del Napoli che comincia il 12 luglio. Ma la freddezza di Edi ha gelato tutte le aperture del tecnico. Ciò spiega anche l’irrigidimento del presidente: ora è deciso a far capire al suo capocannoniere che è il caso di rimettersi in riga. Senza la necessità di ritocco dell’ingaggio. E lui come la prenderà? L’impressione è che Cavani si prepari ad alzare i toni. Al momento l’equilibrio resta precario ma tenere a freno Cavani non sarà semplice. Edi, ed è questa la posizione del Matador, vuole andare via: al Chelsea o al Real. Il Napoli non intende svenderlo: 63 milioni e non un euro di meno. Ma Cavani vuole che il club riduca le pretese.

Nelle ultime ore pare riaprirsi anche il fronte Psg. Con un viaggio a Parigi uno degli agenti del giocatore ha provato a solleticare l’orgoglio londinese: occhio, caro Abramovich, se lei nicchia c’è lo sceicco Al Thani pronto a scipparle il mio assistito. Già perché fonti francesi assicurano che il dinamico procuratore sia stato in Francia. In realtà non è così: l’impegno è solo ed esclusivamente con il Chelsea. Mourinho ha strappato il sì di Cavani con una serie di telefonate e l’offerta economica da 8.5 milioni per 5 anni, più alta tra quelle pervenute: il Real non ha superato i 7 milioni. Il Napoli continua a osservare. Infastidito. E con un certo interesse, chiaro: più sono i pretendenti più alte risulteranno le possibilità di cessione al prezzo fissato da De Laurentiis.

Le posizioni sono distanti: Cavani è sicuro di aver avuto il via libera a trovarsi una nuova squadra un anno fa, ritenendo concluso il ciclo in Italia. Il Napoli è certo di avergli spiegato che potrà andare via solo se trova i 63 milioni fissati nella clausola, altrimenti non c’era motivo di inserirla. Cosa significa questo? Che al ritorno in Italia Cavani punterà i piedi e cercherà la rottura con un presidente che rispetta moltissimo perché da lui ha ricevuto il massimo, economicamente e umanamente. Ma De Laurentiis non si fa commuovere: l’eventuale addio dovrà soddisfare tutti, per questo se ne parlerà solo di fronte a un’offerta ritenuta adeguata. Senza trattare la clausola.

Fonte: Il Mattino

Articolo modificato 3 Lug 2013 - 08:44

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Scritto da
redazione