Rafa Benitez ha rilasciato una interessantissima e lunghissima intervista alla rivista spagnola Minuto 116. Tanti gli argomenti trattati, dal suo passato al suo presente il Napoli, ma anche il suo modo di interpretare il calcio ed il lavoro ed il suo rapporto con la famiglia: “In molti tratti questa esperienza al Napoli somiglia molto a quella di Liverpool – dice parlando della sua nuova avventura azzurra -. Mi ha colpito la passione con cui i tifosi vivono il calcio, con cui supportano la squadra. Ci sono tutte le premesse affinchè la squadra possa crescere e migliorarsi giorno dopo giorno. Certo, per vincere bisogna fare i conti anche con le altre squadre, ma per quanto mi riguarda ho trovato un ambiente ambizioso e che ha le intenzioni giuste per vincere. Tutte queste sensazioni, sì, mi fanno pensare a quando ho accettato di allenare Liverpool nel 2004″ . E parlando degli obiettivi che intende raggiungere: “Ottenere il più possibile da tutte le competizioni a cui parteciperemo, nè più nè meno. Non c’è niente di stabilito, solo l’ambizione e la convizione di poter ottenere il più possibile attraverso una base solida e migliorandoci giorno dopo giorno attraverso il lavoro”. E cosa può dare al Napoli Benitez: “Innanzitutto la mia esperienza. Negli anni ne ho accumulata molta, e credo che la mia voglia di vincere possa essere messa a servizio della squadra. Voglio una squadra competitiva, che giochi bene a calcio, che sappia gestire le partite, che sia ambiziosa, che abbia fiducia nei propri mezzi. Non è poco, no?”.
Benitez si sofferma anche sulla sua interpretazione del lavoro: “Riconosco di essere una persona molto ordinata e rigorosa nel mio lavoro, ma credo che sia la maniera giusta per ottenere il massimo rendimento in quel che faccio. Mi piacciono le sfide e mi piace la competizione: si, forse dire che sono una persona precisina è la maniera giusta per definirmi. Mi piace essere serio e il più possibile professionale in quel che faccio, per ripagare al meglio tutti quelli che ripongono fiducia in me”. Rafa parla anche del suo rapporto con la famiglia: “Coniugare lavoro e famiglia non è assolutamente facile. Sono una persona che ama la famiglia, cerco di sfruttare ogni possibile occasione che il mio lavoro mi lascia per poter stare con loro. Ma a volte un allenatore di grande livello è costretto a cambiare, spesso anche paese. E, a seconda dell’età delle tue figlie, puoi farlo insieme a loro, oppure da solo. Nel mio caso, le mie figlie devono passare un esame importantissimo in Inghilterra per il loro futuro ed in questo momento non possono seguirmi a Napoli. Certo, a mia moglie, e ancor di più a me, piacerebbe rimanere tutti insieme: ma per un genitore responsabile la educazione dei propri figli viene prima di tutto. Non nascondo che questa situazione è sempre più difficile, giorno dopo giorno, lo dico per esperienza”. Un pensiero anche al futuro: “Adesso c’è una nuova esperienza in Italia, e spero sia il più lunga possibile, perchè significherebbe aver conseguito dei risultati e aver vinto le sfide che ci siamo preposti. Anche per questo adesso non penso cosa possa riservarmi il futuro: diamo tempo al tempo. Real Madrid? Al momento mi vedo sono a Napoli e nel Napoli, niente di più. Allenare una Nazionale? E’ chiaro sia il sogno di ogni allenatore, ma la Spagna al momento ha già un grande selezionatore”.
Qualche considerazione anche sulle differenze tra i campionati in cui ha allenato: “La Premier è un campionato di grande ritmo, la Liga forse è tatticamente migliore e forse anche tecnicamente, mentre la Serie A è un ottimo mix di tecnica e tattica ma comunque con meno ritmo della Liga”. Ed un passaggio finale sui suoi collaboratori, vera arma in più per Benitez: “Abitualmente li scelgo in base alle strutture che mi offre il club. Paco de Miguel, Xavi Valero, Pedro Campos e anche Antonio Gomez mi seguiranno in questa nuova esperienza. Lavorano da molto con me e sanno il fatto loro. Sono molto bravi, hanno insita la cultura del lavoro e vogliono sempre migliorarsi, per questo ci intendiamo alla perfezione. E chiaramente, questo aiuta, e non poco, a ottenere risultati”.