Il Napoli si trova nella difficile impresa di dover sostituire Cavani…
“Per i 30 e più gol a stagione e per il lavoro che garantiva alla squadra, Cavani è insostituibile. Quasi impossibile trovare un altro bomber così, quei pochissimi che ci sono o costano cifre iperboliche o non li vendono. Se va via Cavani va sostituito coralmente, migliorando la struttura di squadra, facendo in modo che i suoi gol li segnino Hamsik, Pandev, Insigne, Mertens, che dovranno aumentare il loro score, più sui 15-20 del nuovo attaccante”.
Il primo in lista è Edin Dzeko del City: quali sono le sue virtù e i suoi difetti?
“È un grande attaccante perché non ha solo notevole stazza fisica ma anche un’ottima tecnica. Fa reparto da solo e quindi è adatto al modulo che, come leggo, Benitez vuole impostare, cioè il 4-2-3-1. Più che punti deboli c’è un punto di domanda, ovvero la capacità di adattamento all’Italia per cultura, lingua e cibo. È una questione caratteriale e non tecnica, non avrebbe difficoltà con un modulo o con un tipo di gioco diversi”.
Il Napoli segue anche Leandro Damiao: sarebbe il bomber giusto?
“Anche lui è molto bravo, un talento in ascesa perché ha la tecnica dei brasiliani ma anche uno stile di gioco concreto e sobrio, avendo una buona confidenza con la porta avversaria. Tuttavia non so se sarebbe, per caratteristiche tecniche, il terminale offensivo ideale. E poi c’è l’incognita dell’adattamento al calcio europeo. Bisogna conoscerlo bene, una volta in Italia non si sbagliava uno straniero perché era possibile acquistarne solo tre ed il margine era ridotto”.
De Laurentiis potrebbe provare anche i colpi El Sharaawy e Lamela.
“Grandissimi calciatori ma non potrebbero mai giocare da punte centrali. Lamela gioca a destra, il Faraone a sinistra ma almeno dietro o al fianco di una punta, come lo stesso Jovetic, che potrebbe agire centralmente, ma alle spalle dell’attaccante di riferimento. Non si può discutere un talento come El Shaarawy: grande tecnica, notevole velocità per un ragazzo di 20 anni. Assurdo averlo criticato per la seconda parte della stagione. In Italia non c’è la giusta cultura per accompagnare la crescita dei talenti, è normale avere picchi in alto e in basso, bisogna saperlo aspettare”.
Lewandowski metterebbe d’accordo tutti?
“Assolutamente, ma non mi pare sia sul mercato. Lui potrebbe giocare da punta unica ma è un attaccante moderno, uno che lavora con la squadra e che si giova del gioco prodotto dai suoi compagni. Non fa reparto da solo come Dzeko, è l’espressione del calcio moderno che è corale. Perché o hai Ibrahimovic che fa tutto lui oppure la punta deve essere il terminale dell’organizzazione di gioco”.
Infine Burak Yilmaz: pregi e difetti del turco…
“Un attaccante esploso quest’anno nel Galatasaray, a casa sua e senza particolari pressioni, visto che le attese erano più per Sneijder. Ha ottime doti ma c’è sempre l’incognita dell’adattamento al calcio italiano”.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 9 Lug 2013 - 12:43