Il calcio, in fondo, è anche una storia d’amore e di resurrezioni. Potrebbe essere questa la sintesi del complicato rapporto che lega in questi giorni Julio Cesar e Morgan De Sanctis, due portieri a cui Napoli e Roma hanno deciso di affidare le loro fortune nella prossima stagione. L’arrivo del primo consentirebbe la partenza del secondo, per un lieto fine che sta tardando un po’ troppo per i gusti di tutti.
Vacanze finite Cominciamo dal brasiliano, che domani rientrerà dalle sue vacanze in Florida. La sua storia è nota. Il ritorno alla guida della nazionale di Felipe Scolari è coinciso col recupero dell’ex interista, retrocesso col Qpr. Tanta fiducia è stato subito ripagata da una Confederations Cup giocata da protagonista assoluto. Questo, però, ha aumentato le sue pretese contrattuali, nonostante il Qpr – che lo libera gratis – abbia deciso di pagargli anche la mensilità di luglio. Julio Cesar chiede 2.7 milioni a stagione, il Napoli è salito fino a 2.4 e si prevede che per l’accordo non manchi molto: solo un po’ di buona volontà, che forse domani il suo agente Mauro Bousquet gli instillerà. Ma se Julio Cesar tergiversa, Rafael non vede l’ora di cominciare. Oggi infatti arriverà a Dimaro, sede del ritiro del Napoli per unirsi ai compagni. Con la sua cessione il Santos ha incassato circa 5 milioni per il 70% del cartellino di cui era proprietario.
Gratitudine Archiviata la resurrezione, resta la parte relativa all’amore. Quello che ha legato per 4 anni De Sanctis al Napoli. L’ex azzurro a gennaio aveva già detto di no alle offerte giallorosse proprio per non penalizzare l’ottima stagione partenopea. Adesso che l’aria è cambiata, ha accettato la corte della Roma, con cui tra l’altro andrebbe a guadagnare meno, visto che firmerebbe un biennale da circa 1.2 milioni più bonus non certo agevoli, dando anche disponibilità a rinunciare al premio Champions col Napoli per agevolare la trattativa. Tutto questo perché la Roma non vuole pagare d’indennizzo più di 500 mila euro, visto le ruggini esistenti tra le due società che hanno in qualche modo pesato sulla trattativa: le avance su Lamela, le battute di De Laurentiis sui debiti giallorossi. Morale: da oggi il portiere, che sarà in ritiro col Napoli, potrebbe persino correre il rischio di passare da traditore agli occhi di qualche tifoso, già dimentico delle ottime stagioni che il portiere abruzzese aveva regalato al suo pubblico. Ma questo è il calcio del Terzo Millennio: perennemente senza memoria. Sicuri che sia meglio così?
Fonte: La Gazzetta dello Sport