“Il Napoli non vuole costruire per il futuro“. Questa frase non mi sembra quella di un tifoso deluso, nè mi è parsa educata. L’aggravante, la lesa maestà, la colpa che in passato ti avrebbe spedito nella mani robuste del boia è che in quel Napoli ci gioca tuo fratello, e da capitano. Tradotto nel linguaggio schietto del cuore, senza la contaminazione della buona creanza sociale è come se avessi detto” De Laurentiis, cari tifosi, vende solo miraggi, magico illusionista che fa sparire i mazzi di banconote come Merlino i conigli. Vende Cavani, e il suo sostituto sarà appunto solo all’altezza di essere un sostituto, cioè un panchinaro del Matador promosso al campo per furba vendita”.
E’ triste la tua uscita, e certo non mi ricorda quell’altra di uscita, quella della semifinale con i Panzer, quando non solo arginasti il pericolo, ma sparasti il cannone che portò al secondo gol. Ora sei entrato in un takle irrazionale, a palla ferma, spezzando caviglie e ricordi. Cerco di trovare una logica al tuo verbo, ma non la trovo. Una querelle personale con il presidente è diventata un misero pretesto per sputare su una squadra che dici di portare nel cuore.
Fabio, un detto napoletano, a me carissimo perchè attualissimo dice ” Pullecenella quanno non sape c’addà dicere, arrape e chiude a’ vocca“. Oggi questo proverbio ha trovato un nuovo firmatario.
Carlo Lettera
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Articolo modificato 13 Lug 2013 - 18:46