IL PERNO – E allora, la pista del sogno. Che si chiama Higuain, il Pipita perché figlio di Jorge el Pipa: attaccante vero, di razza; venticinquenne argentino della Seleccion nato in Francia, e dunque dotato di passaporto comunitario, con un borsino stagionale, della stagione precedente, di 16 gol in 28 presenze nella Liga e uno in 9 passerelle di Champions. Eccezion fatta per la quarantina di giorni e 7 partite trascorse in infermeria a curare un problema muscolare, Gonzalo era uno dei perni di Mou, che non a caso prova a fare follia per portarselo al Chelsea. In questo mercato Higuain è stato a un passo dalla Juve e poi dall’Arsenal, ma da una settimana, o giù di lì, il trasferimento ai Gunners è diventato gradualmente meno imminente. Fino all’idea del Napoli. Rinata un paio di giorni fa, dopo le ennesime complicazioni dell’affare Damiao, e sviluppata ieri con una telefonata al señor Jorge, il padre di Gonzalo. Il Pipa, per tutti, ex difensore del Boca e poi del River che, insieme a Nicolas detto Nico, il figlio maggiore, gestisce la questione-Gonzalo.
Il Real valuta Higuain oltre 30 milioni di euro, ma il problema non è certo quello del cartellino. Il Napoli, forte dei circa 100 milioni ancora a disposizione per completare la squadra, dopo gli acquisti di Callejon, Mertens, Rafael e Albiol – che ieri a Roma ha superato le visite mediche e firmato, prima di tornare in vacanza fino al 28 luglio – non ha problemi di questo tipo. No di certo. Ma l’ingaggio del Pipita è notevole: intorno ai 6 milioni di euro, con un discreto pacchetto di contratti pubblicitari. E’ pur sempre un attaccante del Real e della Nazionale argentina. Il club azzurro, comunque, ha annunciato la trattativa: ed è un dato assolutamente inconfutabile. La notizia ufficializzata dalla società, insieme con quella del budget a disposizione, ha ovviamente fatto il giro del mondo.
Fonte: Il Corriere dello Sport
Articolo modificato 18 Lug 2013 - 15:30