Dopo il vantaggio dell’andata e i festeggiamenti al San Paolo, gli azzurri con una serie di leggerezze difensive e occasioni sfortunate permettevano al Chelsea di passare il turno.
Nella prima mezz’ora gli inglesi sembravano in difficoltà, e i partenopei partivano da un buon vantaggio. Ma non era destino per gli azzurri, ancora troppo ingenui per la grande competizione europea. La grinta c’era dall’inizio, il Napoli sembrava imporsi, poi l’infortunio di Maggio. Quella partita la ricordiamo tutti; chi era con gli amici, chi era a casa da solo, ognuno di noi fremeva per la sperata vittoria che non arrivò: sono stati brividi forti ed emozioni inspiegabili. Quella sera si respirava il grande mix tra felicità, urla, ma poi il sangue che gelava, le lacrime che non si fermavano e la dura realtà da accettare. Si usciva dalla Champions.
Inler aveva illuso gli azzurri segnando il gol del 2 a 1, facendo tremare lo stadio, regalandoci la gioia di un attimo. Ma appunto, fu solo il dolce sapore di un istante. La sfortuna e la poca maturità prevalsero e il destino non volle il lieto fine per quella sera.
Drogba, Terry, Lampard ci strapparono il sogno. Poi il colpo di grazia: Ivanovic consegnava con il suo centro la qualificazione agli inglesi.
Avevamo perso con i più forti. L’anno che verrà torneremo tra le grandi dell’Europa più maturi, più spietati, più agguerriti. Quella partita spense il sogno di tanti napoletani, ma a breve si tornerà a lottare, a sognare. Noi in Champions ci siamo, la favola deve solo cominciare…
MARIA REA
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Articolo modificato 19 Lug 2013 - 18:06