Dal petto, stile Pavarotti anni Settanta mi è sfuggito un “AAHHHHHHHH, FINALMENTE”, che ha terrorizzato lo stesso sottoscritto. E’ cambiata davvero aria, si respira, e il mio viso è fresco e sorridente ora.
L’asfissia di questi anni, i lugubri piagnistei sulle possibilità degli altri, il gridare al miracolo, al“qui si sta facendo qualcosa di straordinario”, sono caduti a terra con una scrollata di spalle.
Rafa, e chi lo avrebbe mai detto, è un incendiario. E’ il giusto sacerdote del delirio, è il profeta che sa imporre una visione più grande, che sa partorire scenari immensi. Sono questi i “santi” di cui ha bisogno Napoli e il Napoli. Senza la grande visione l’anima muore, si rassegna all’acqua sporca dello stagno, si adagia nella melma della mediocrità.
Perchè sempre con i piedi per terra? Perchè sempre a cantellinare parole, a ragionare su tutto? La vita non è un calcolo matematico, è un tratteggio libero, e la parola, pe chi sa usarla, può fare molto più del denaro.
E al diavolo finalmente la stupida e provinciale superstizione. Vi ricordate l’anno scorso? “Non pronunciamo quella parola lì. Speriamo di vincere quella cosa lì. Tutti vorremmo vincere quella cosa lì che è meglio non nominare perchè porta male.”
Ho sempre creduto che la scaramanzia accompagni gli animi deboli, coloro che incerti devono trovare in una forza misteriosa la ragione del loro successo o ,peggio ancora, del loro insuccesso. La scaramanzia non appartiene ai popoli vittoriosi, perchè chi vince non regala parte del suo merito a una subdola potenza. E’ invece la bandiera degli inetti, di coloro che hanno bisogno di credere in un altro perchè non possono e non sanno credere in se stessi.
Ora c’è aria nuova. C’è la freschezza della certezza, lo sguardo che sa dire sì, la parola che non si tira indietro. Al diavolo la scaramanzia, è questo il primo passo delle legioni che conquistarono il mondo
Carlo Lettera
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Articolo modificato 20 Lug 2013 - 08:21