Dimaro, ondata azzurra in Trentino: oltre 3000 tifosi nel fine settimana

DimaroTante famiglie, tanti bambini, tantissimi tifosi. Napoletani che vivono al nord, tanti altri che sono venuti fin qui dalla Campania. Tante storie e un unico colore, quello azzurro. Un’onda azzurra cresciuta giorno dopo giorno. Per questo week end previsti tremila napoletani a Dimaro, nel paesino della Val di Sole, a due passi da Madonna di Campiglio, che ospita il Napoli per il terzo anno consecutivo. Da ieri presente anche in tribuna un gruppo di un centinaio di tifosi saliti da Napoli che hanno portato l’entusiasmo e i cori del San Paolo e un enorme bandierone. Un lungo fiume azzurro che scorre di mattina e a fine allenamento lungo la strada che costeggia il fiume Noce, quella che porta all’impianto sportivo di Carciato. Bambini con le magliette di Hamsik e Insigne. Mattia, un ragazzino di nove anni, ha una cresta come quella di Marek e ha scelto il colore biondo, come quello di Lorenzo agli ultimi Europei Under 21. È qui con il papà Gianni Esposito, mamma Olga e il fratellino Tommaso. “Viviamo a Piacenza da 14 anni, al nord non ci perdiamo neanche una trasferta”. Volti noti alle trasferte. Il dentista Luigi Pascariello con la moglie Pinella Esposito e i figli Vincenzo e Giovanni, partono da Sorrento e seguono il Napoli ovunque. “Il primo ritiro con i bambini lo abbiamo fatto in Austria, poi siamo stati sempre presenti”.

Anche tante tifose, tante donne qui al ritiro del Napoli. C’è il gruppo di Bologna. Maria Rosaria Rampone circola davanti alla tribuna con uno striscione. “Non solo ai fornelli ma anche ai tornelli”. Con lei una parente venuta dall’America, Michelle Basso, che indossa una vecchia maglia del Napoli e dice. “Bello qui, una grande festa, vengo da Sacramento, ero curiosa di vedere Hamsik”. Cinque amici si sono mossi da Roccamonfina, in provincia di Caserta. Nel gruppetto spicca Domenico Di Stasio, indossa la maglia di Maradona dell’Argentina, ad ogni allenamento. “Diego è Diego, la maglia non la tolgo mai, vado in albergo, la lavo e poi la rimetto”. E nello stesso gruppetto c’è anche un tifoso dell’Inter, Jonathan Teul. “Mi hanno portato qui e non mi fanno spostare a Pinzolo per vedere l’Inter. Benitez è un grande allenatore e simpatizzo per il Napoli ma il mio cuore resta nerazzurro” sorride con gli altri amici Paolo Panaccione, Alessio Lepore e Alessandro Mignacca. Non si voluto perdere questa grande occasione il cardiologo Enrico Evangelista, che è qui con i figli Lidia e Daniele, e i cugini Fabrizio e Laura con i piccoli Roberto e Chiara: ha l’abbonamento del Napoli da cinquant’anni. “Il primo fu nel 1964-1965, quello del ritorno in serie A. Saltai solo quello del 1981, l’anno di Krol, e per trovare il biglietto dovevo fare file lunghissime ai botteghini perchè la squadra stava per vincere lo scudetto. Poi ne ho visti vincere due con Maradona e ora aspetto il terzo”. Gianfranco De Miranda, un funzionario assicurativo romano figlio di napoletani, vive a Napoli e tifa Napoli. È qui con la figlia Francesca e indossa l’inseparabile maglia azzurra. “Mazzarri era molto bravo ma un po’ con il freno a mano tirato, con Benitez può esserci lo scatto decisivo”. Maglia azzurra fissa anche per Aniello Di Costanzo, il proprietario della Spleuza, il ristorante dove mercoledì sera Britos ha festeggiato il compleanno con tutta la squadra del Napoli. “Ho visto grande allegria tra i ragazzi, sono molto fiducioso per il campionato”. E c’è una coppia arrivata da Torino: Daniele Catalano indossa la maglia di Hamsik e segue l’allenamento con la moglie Elisa. “A Torino siamo sempre tra tanti juventini, in questi giorni è bello respirare quest’atmosfera con soli colori azzurri”. Luigi Padulano è salito da Bari e mostra il cappellino con gli autografi. “Ho quelli di Hamsik e Cannavaro e anche quello di De Laurentiis”.

Tutti tifosi azzurri, finanche un cane tifoso. Si chiama Pocho, il suo padrone è Raffaele Martucci del club Aosta Partenopea. “Lavezzi era il mio idolo perciò ho chiamato il mio cane così”. Grande festa in tribuna e nello spiazzale d’ingresso, un momento di preoccupazione per l’arrivo di un’ambulanza: un giovane tifoso aveva accusato un piccolo malore per il caldo. Si è ripreso subito.

Fonte: Il Mattino

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