Caro Cavani quindi, oggi scrivo a te. Seppur ti abbia amato, ma sempre con la distanza necessaria di una professionista o meglio, di un’amante del calcio che sa benissimo come funzionano le cose in questo mondo ormai quasi privo di valori e passioni pure, da un po’ di tempo non riesco più a guardarti con gli stessi occhi. Passi la cessione, passi l’addio ma alcune cose proprio non le ho accettate di buon grado. Te ne sei andato come il peggiore dei ladri, senza spendere due parole per dei tifosi che ti hanno idolatrato ancor prima di conoscere realmente il tuo valore, senza soffermarti sulla scelta, senza dare ancora una possibilità a Napoli, ad una città che ha bisogno di speranze e di sogni. Sei andato via da un grande club, non da una squadra mediocre come hai voluto far intendere e fa rabbia che giocatori che ne sanno ben poco e che sono arrivati solo da qualche minuto, abbiano già capito di trovarsi davanti un progetto ambizioso ed unico, a tua differenza che qui sei cresciuto e maturato, diventando un fuoriclasse. Fa rabbia che non hai creduto in questo club almeno quanto ne credano ogni giorno tutti coloro che lo circondano, che vivono di calcio e di questi colori e che ne fanno una priorità quotidiana, a dispetto di lavoro e famiglia, facendo dei sacrifici economici immensi. Forse hai fatto bene ad andare via, probabilmente quest’avventura non l’hai mai vissuta fino in fondo. Potevi diventare un simbolo eterno di una squadra amata in tutto il Mondo ed invece tra qualche decennio sarai ricordato come uno dei tanti attaccanti capocannoniere della serie A. Ti auguro il meglio perché sei un grande giocatore, ma oggi sulla mia porta devi andare via. Oggi, devo lasciare spazio a Gonzalo Higuain. Benvenuto Pipito, non ci deludere!
Alessia Bartiromo
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Articolo modificato 24 Lug 2013 - 20:55