In attesa che lo diventi sul campo, per ora il Napoli, completando la casella lasciata vuota da Cavani con Higuaìn, è una squadra forte, attrezzata in ogni reparto, capace di confermarsi ai livelli della scorsa stagione e fare anche di più sia in campionato che in Champions League. Oggi Benitez dispone di elementi di statura internazione, capaci di elevare il tasso tecnico del gruppo e di trasmettere la giusta dose di personalità. Non esiste più quel grande divario tra titolari e ricambi. La forbice si è ristretta di molto e si nota grande competitività in ogni ruolo. Calciatori che hanno militato nel Real Madrid, quali Higuaìn, Albiol e Callejon, possono regalare tanto in termini di resa; gente dell’esperienza di Reina o del dinamismo di Mertens assicurano indubbiamente quel qualcosa in più. E vanno comunque ad aggiungersi ad un gruppo di calciatori che lo scorso campionato hanno insidiato per larghi tratti la Juve e che al termine si sono piazzati secondi esibendo il migliore attacco e la seconda migliore difesa.
INVESTIMENTI – Dal momento che si è reso necessario il ribaltone per una serie di motivi, un minimo di prudenza è dovuto. Nel Napoli sono cambiate troppe cose. In meglio, ma occorrerà del tempo perché la chimica riesca nella maniera giusta. Tocca a Benitez far sì che certi meccanismi vengano memorizzati alla svelta; che i nuovi si calino in fretta nella nuova realtà; che tra chi c’era e chi arrivato, pur bravo che sia, nasca l’intesa sia in campo che nello spogliatoio. Ad ogni modo, gli investimenti sono stati mirati quanto corposi. Soprattutto funzionali al progetto tattico. Portiere a parte, laddove con Reina c’è il giovane Rafael a giocarsi il posto, ogni pedina nuova è stata presa per recitare uno spartito ben preciso: Albiol deve giostrare in difesa e può ricoprire più di un ruolo, volendo anche a centrocampo; Callejon dovrà essere uno dei due esterni d’attacco, insieme con Mertens. Al belga anche il compito di calciare da fermo visto che è una sua specialità. Ed entrambi possono agire sia a destra che a sinistra dove c’è anche Insigne. Calciatori intercambiabili ed eclettici. Lì davanti poi la ciliegia sulla torta: quel “Pipita” capace di non dare punti di riferimento e di inserirsi a “taglio” per poi concludere a rete. Una prima punta che all’occorrenza può anche fare da sponda per gli inserimenti dei compagni, in particolare Hamsik. Higuain non segna tantissimo ma è prezioso negli ultimi venti metri, quanto rapace in area. E possiede un’intelligenza tattica straordinaria. Riesce ad anticipare le giocate dei compagni; sa smarcarsi nei tempi giusti; sa proporsi sia in movimento che sui calci da fermo. Sicuramente il fiore all’occhiello di una campagna acquisti faraonica.
I GOL DI CAVANI – Il Napoli dovrà sopperire alla prolificità impressionante di Cavani aumentando lo score personale dei trequartisti e perché no, di centrocampisti e difensori. In pratica, dovrà cercare quei gol in più elementi. E Benitez sembra sicuro di poter portare in doppia cifra sia Callejon che Mertens, nonché Insigne. Confermare quelli di Hamsik, Dzemaili, Inler. Anche per quanto riguarda Higuain il tecnico spagnolo è convinto di portarlo in cima alla classifica dei marcatori.
IN DIFESA – Cambia la fase difensiva. Non più cinque uomini in linea bensì quattro con il supporto di due centrocampisti. Lo scorso anno il Napoli si è piazzato secondo nella speciale guaduatoria. Ma ora cambieranno uomini e movimenti. E cambia atteggiamento tattico complessivo: non più in attesa dell’avversario per le ripartenze, bensì maggiore proposizione alla manovra, con aperture improvvise e letali disponendo di esterni che conoscono l’arte del gol e di una punta che ci sa fare come pochi sotto porta, el Pipita appunto.
Fonte: Il Corriere dello Sport