Benitez team building
Molti si saranno chiesti come mai durante le giornate in cui non sono programmate delle doppie sedute di allenamento Benitez abbia invece inserito delle attività di vario genere, come ad esempio l’escursione in gommone nel torrente Noce, oppure il torneo di bowling, oppure la visita in sala giochi. C’è una logica dietro queste scelte? Certamente. Come tutti sanno la componente “gruppo” in uno sport di squadra come il calcio, è un fattore che spesso può fare la differenza in positivo, così come altrettanto facilmente può essere determinante nel fallimento di una squadra. Rispetto al passato, la diffusione di smartphone, pc portatili, etc ha determinato il fatto che i giocatori delle squadre siano meno portati a parlarsi, a frequentarsi e a conoscersi (emblematica una fotografia pubblicata su Instagram da Valon Behrami qualche giorno fa), e nell’arco della stagione tra allenamenti, partite infrasettimanali e trasferte i ritmi sono così frenetici da non facilitare la costruzione di relazioni tra i componenti della squadra.
Per ovviare a queste potenziali difficoltà il tempo trascorso insieme durante il ritiro estivo assume una importanza particolare, a maggior ragione se ci sono diversi nuovi elementi che si inseriscono in un gruppo consolidato, e per questa ragione Benitez ha introdotto delle attenzioni già a partire dagli allenamenti per spingere i giocatori a legare tra loro. In certi casi addirittura fisicamente, quando in certi esercizi, era richiesto ai calciatori di muoversi in coppia rimanendo legati, oppure altri esercizi di spostamento dove i giocatori dovevano muoversi in gruppi abbracciati.
L’allenatore azzurro si sarà già reso conto che il gruppo del Napoli era solido e unito già in partenza, ma effettivamente con tanti innesti, per lo più stranieri, è stato giusto pensare di favorire un’integrazione rapida, certamente il fatto che la maggior parte dei nuovi calciatori siano di lingua spagnola/latina aiuterà una rapida integrazione anche sul fronte della comunicazione. Anche fuori dall’allenamento non sono mancate delle attenzioni, come si diceva inizialmente ad esempio andando a praticare il rafting (percorrere in gommone un torrente) dove ognuno dei componenti dell’equipaggio è dotato di un remo, ma senza la collaborazione di tutti è impossibile governare l’imbarcazione. Il messaggio è quindi forte e chiaro, Benitez punta a costruire un’unità di intenti nella sua squadra, a creare dei legami tra i calciatori, a infondere una mentalità di spirito collettivo che sarà utilissima specialmente nei momenti di difficoltà che una squadra può affrontare nell’arco di una stagione lunga.
Andrea Iovene
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