Al Napoli arriva un attaccante che soddisfa tutti i requisiti per il successo. Ha avuto una grande carriera nel Real, ha gareggiato con alcuni dei migliori attaccanti del mondo e ha sempre finito con l’essere titolare. Ma non è mai stato un lavoro facile. Era uno sconosciuto a 18 anni quando ha firmato per il Real Madrid. Irruppe con carattere e ambizione nel River Plate, ma le sue credenziali erano scarse. Non l’ha aiutato nemmeno il momento del suo ingresso, durante il periodo natalizio 2006/2007. Fabio Capello guidava la squadra, sottomessa da un’enorme crisi. Il veterano allenatore italiano era stufo di Ronaldo e Cassano. Non erano gli unici che lo facevano disperare, ma quei due attaccanti l’avevano esasperato. Chiedeva sangue nuovo, giocatori da modellare. Sono arrivati in tre: Marcelo (17 anni) e gli argentini Higuain (19 anni) e Gago (20 anni). Nessuno li prendeva sul serio. Tuttavia, sei mesi dopo il Real ha conquistato il campionato con un contributo significativo dei tre giovani, e soprattutto di Higuain. Né la sua giovinezza, né la sua importanza nella parte finale di questo campionato, sono serviti a Higuain per consolidarsi come un progetto di idolo. Al contrario, i sospetti abbondavano sul suo talento. Una buona parte della stampa, specialmente quella più vicina a Florentino Perez, hanno messo in discussione Higuain sin dal primo giorno. Quando Florentino è tornato alla presidenza nel 2009 e si è occupato personalmente dell’ingaggio di Benzema, le critiche al giocatore argentino si sono moltiplicate, nonostante l’impressionante stagione di Higuain agli ordini di Pellegrini.
L’intera carriera di Higuain si è svolta tra pregiudizi che lui ha smontato uno ad uno. Ha detto che aveva bisogno di un gol, ma ha segnato più di 109 gol nel campionato. Si diceva che gli mancava la classe, ma pochi attaccanti hanno più versatilità: può giocare da centravanti, salire da attaccante esterno, in particolare sul fronte destro, e costruirsi dei gol da solo, senza l’aiuto di nessuno. I difensori soffrono con Higuain per la potenza del suo scatto, per il suo fiuto da “goleador“ e la difficoltà di contrastarlo. Molte volte si muove a 40 o 50 metri della porta avversaria, lontano dai difensori, ma con enorme facilità per creare e concretizzare i contrattacchi. In Spagna sembra un giocatore perfetto per Rafa Benitez. Nessuno gli ha regalato niente. Ha gareggiato con Ronaldo, Raul, Van Nistelrooy e Benzema. Si può dire che li ha sconfitti. Questo spiega la sua famosa natura competitiva. Non si distrae mai. Fuori dal campo è discreto. I suoi compagni di squadra lo amano. Tuttavia, Higuain ha sempre sentito che gli mancava l’apprezzamento che meritava. A maggio ha comunicato alla squadra che non l’avrebbe seguita. Cattiva notizia per il Real Madrid. Buona per il Napoli.
Fonte: Gazzetta dello Sport
Articolo modificato 25 Lug 2013 - 14:18