Da Calaiò a Bariti: il punto sul mercato azzurro in uscita

calaio_spazionapoli_allenamento_spazio_15_01_13Si parte: destinazione ignota, perché il mercato è un labirinto nel quale ci si può perdere persino con la valigia in mano. Quaranta giorni al tramonto, ma questa è sempre l’alba di giorni imprevedibili, con voci che diventano echi e poi si spengono lungo la spiaggia, sulla battigia, travolte da onde che azzerano ogni sussurro. E però qualcosa accadrà o perlomeno dovrà accadere: perché in quest’estate così calda, bollente, c’è sempre un viavai che conduce ovunque, pure fuori da un Napoli nel quale c’è abbondanza.

L’ARCIERE – Freccia nell’arco, il bomber piace: può andare al Chievo, ma dipende da Thereau; può andare al Palermo – ch’è casa sua – e però bisogna prima aspettare di sapere cosa ne sarà di Abel Hernandez; e infine ci sono le vie del mercato che, senza mischiare il sacro con il profano, portano ovunque, pure nella Genoa rossoblù, dove ci sono ottimi contatti e un Gilardino ancor tutto da svelare. Senza divagare: lui è Emanuele Calaiò, ha un palmares da bomber vero, una sua vocazione indiscutibile: s’è allenato, ha voglia di riprendersi l’area di rigore, ha un suo prezzo ed estimatori che stanno per emergere dall’ombra.

EL MOTA – Ma mica ci si ferma all’Italia! Nel box delle partenze c’è materiale umano di assoluto rispetto, uomini sui quali il Bel Paese può mostrare interesse, poi emerge Gargano, nazionale uruguaiano, una stagione all’Inter niente male, una sua visibilità internazionale e un manager che sta girellando tra la Spagna e l’Inghilterra: El Mota va sempre di corsa e dunque a breve si comincerà a capire, ma tra l’Atletico Madrid ed il Fulham si annida qualche chance.

FF… SPAGNA – La contraddizione in termini: l’interrogativo del Napoli, la certezza della Nazionale argentina. Il tempo passa e le perplessità restano: perché Federico Fernandez ha sempre un suo fascino, per i Ct, mentre in azzurro non convince. Finirà, molto probabilmente, per tornare al Getafe, dove è stato in prestito ed ha confermato l’attitudine a sbrigarsela bene nella difesa a quattro. Altrimenti, si aspetteranno giorni migliori.

DONA… – Due anni, un minutaggio risicatissimo: Marco Donadel cerca casa, un campo in cui potersi lasciare andare e giocare, perché il passato recente non è stato fortunatissimo. Mica semplice trovare collocazione ad un centrocampista con un ingaggio non da seconda fascia e con rare apparizioni nelle gambe: niente amichevole con il Carpi, per lui, dunque la conferma inevitabile di quello che era già noto e che servirà rimediare una sistemazione.

TIRO MANCINO – La svolta sinistra è da decodificare: dipende, come si può intuire, da Zuniga, che spinge per salutare la compagnia. E allora, dovendo vigilare, Andrea Dossena scopre che sulla corsia c’è spazio per lui, che sa già tanto di Benitez, che ha esperienza, che ha battuto i campi della Premier e quelli della Champions League con il Liverpool. Insomma, nulla è sicuro, men che meno la sua partenza. Indiscutibile l’addio di Vitale, che piace al Palermo; e poi da individuare anche la rotta per Bariti. Si parte: fino al 2 settembre, ogni momento è buono…

Fonte: Il Corriere dello Sport

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