L’editoriale di Alessia Bartiromo: “Quel bacio alla maglia che cancella tanti brutti ricordi”

editoriale_alessia_bartiromoL’addio di Cavani è ancora una ferita fresca per i tifosi del Napoli che subito dopo hanno riposto la propria fiducia come sempre nella società sotto l’ombra del Vesuvio, venendo poi ripagati con l’acquisto di un indiscusso fuoriclasse quale Gonzalo Higuain. Nella mente dei supporter sotto l’ombra del Vesuvio i continui attestati d’amore del Matador, che automaticamente si uniscono ai baci alla maglia di Quagliarella e Lavezzi che, poco prima di lui, hanno poi deciso di abbandonare improvvisamente la causa partenopea. Cose che nel calcio sucedono e rappresentano il pane quotidiano ma non per tutti sono comportamenti giustificabili, in uno sport che dovrebbe lasciare ancora spazio al sentimentalismo e non solo al dio denaro.

E’ così che in un caldissimo lunedì di fine luglio, in un “San Paolo” splendidamente gremito, scende in campo il Napoli insieme a tutti i suoi pupilli. Tra loro anche Lorenzo Insigne, che ha l’arduo compito di colmare il vuoto affettivo lasciato da Cavani, in un abbraccio sportivo con i suoi tifosi che lo inneggiano dalle curve. Tutto splendido fino all’apoteosi, la rete su calcio di rigore che i suoi compagni lasciano tirare proprio allo scugnizzo di Frattamaggiore, che quando segna nel suo tempio, riceve istantaneamente una ventata di amore, ottimismo e carica agonistica. Il portiere turco è battuto ed è bellissima la corsa dell’attaccante verso la bandierina del calcio d’angolo accerchiato dai compagni, vecchi e nuovi, che lo abbracciano, rinnovando la sua bellissima storia d’amore con l’azzurro che porta sulla pelle, nel cuore e nel sangue con un bacio alla maglia, questa volta istintivo e naturale, come solo un napoletano può fare.

L’ha detto anche Behrami a Dimaro, «ci sono cose che solo chi è nato a Napoli può capire e sentire». Nel giorno della pace dei tifosi con Zuniga a suon di cori, della presentazione della squadra, del primo saluto ufficiale ad Higuain ed anche della commemorazione della tragedia avvenuta in Irpinia, Insigne è un folletto che scalda il cuore, passato e presente di un Napoli che non è solo ragione ma anche puro sentimento.

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