Luciano de Crescenzo: “Benitez è un amabile ruffiano”

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Io del Napoli sono sempre stato un gran tifoso. Persino adesso che, detto tra noi, non sono più così giovane come un tempo, l’unica occasione in cui non rischio di addormentarmi davanti al televisore è quando trasmettono le partite di quella che mi piace definire la “mia” squadra. Il calcio per ogni tifoso è una vera e propria passione, ma come ogni grande amore può essere fonte di una grande gioia o di un insopportabile dolore. Se provo a pensare alla prima volta in cui ho pianto, i miei ricordi mi riportano allo stadio Ascarelli. Avevo solo nove anni e mio padre mi aveva portato con sé a vedere la partita del Napoli contro l’Inter, che all’epoca però si chiamava Ambrosiana.

Ad ogni azione mi sembrava di correre accanto ai giocatori e di combattere insieme a loro per la vittoria. Provate ad immaginare la delusione quando, all’ultimo minuto, un goal inaspettato della squadra avversaria mise fine ai miei sogni di gloria. In quel momento mi lasciai travolgere da un pianto disperato, e capii che il profondo affetto che mi legava al Napoli sarebbe cresciuto con me e non mi avrebbe mai abbandonato. Del resto, l’amore per una donna può finire, ma quello per la propria squadra del cuore è immutabile, dura per sempre. Quando si parla di Napoli non ci si riferisce soltanto ad una città o ad una squadra, ma ad un vero e proprio concetto dalla valenza universale.

Forse è per questo motivo che Rafa Benitez, dopo aver ricevuto l’incarico di allenatore della squadra di De Laurentiis, appena arrivato in città ha pensato di visitare la Cappella Sanservero, il Cristo Velato e gli altri monumenti che hanno fatto di Napoli un luogo ammirato in tutto il mondo. Secondo me, con questo gesto Benitez si è dimostrato un amabile ruffiano: la tifoseria napoletana, così come quella madrilena, è fortemente legata alle proprie origini e alle proprie tradizioni, è cosa risaputa. Quale modo migliore per conoscerla, se non attraverso la scoperta della città che l’ha resa tale? Vi dirò, così ad una prima impressione, questo Benitez mi sembra un tipo simpatico. Non resta che affidarci a San Gennaro, gridare Forza Napoli, e sperare che il prossimo campionato ci regali poche lacrime e tantissimi sorrisi.

FONTE: Il Mattino

 

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