Non è stato dei migliori, tuttavia, l’impatto con la nuova avventura.
“Ma la sua prima partita va anche contestualizzata. Non era un impegno qualsiasi contro l’Arsenal, in più giocando solo il secondo tempo. Avrà tutto il tempo di inserirsi, inutile pretendere già una certa dose di brillantezza”.
In una giornata nella quale sono invece andati a segno Insigne e Pandev.
“Qualcosa di interessante Higuain l’ha anche fatta, ma sono sempre partite difficili da considerare. L’importante è che si cali subito nella nuova dimensione”.
L’investimento è di quelli robusti, mai la società aveva scucito così tanto per un giocatore.
“Direi di sì, Higuain è tra i migliori attaccanti al mondo. Bisognava pescare bene per sostituire Cavani, quello di Madrid è un biglietto da visita non indifferente. Ma allo stato attuale, in circolazione non mi sembra ci siano altri bomber che possano raggiungere i livelli dell’uruguaiano lo scorso anno. Higuain si porta dietro l’esperienza, ha giocato su palcoscenici importanti. Vincendo molto a grandi livelli, e con un bagaglio tecnico che lo colloca sul campo senza problemi. Benitez può solo portarlo a fare meglio”.
Appunto, il Matador. Un’eredità che è quanto di più pesante possa esserci.
“Cavani ha conquistato Napoli, è riuscito a fare la differenza come pochi. Catalizzava il gioco ed è un elemento completo: sia sul piano fisico che come realizzatore. Qualcosa cambierà, ma gli effetti potrebbero rimanere uguali. Cavani di sicuro è uno con l’istinto del gol più sviluppato, Higuain segnerà un po’ meno”.
Eppure i due non sono proprio similari in termini di caratteristiche.
“In questo senso la differenza è soprattutto nel modo di giocare: il Napoli ha un allenatore nuovo, e cambierà anche la sua predisposizione alla fase offensiva. Benitez sembra orientato al 4-2-3-1, ora c’è un altro sistema. Con la parte centrale molto aperta si cercherà più una manovra in verticale, mentre prima avendo Cavani si agiva sugli esterni”.
Napoli comunque sul mercato, a questo punto per un vice Higuain.
“Faranno qualcosa da qui alla fine per migliorarsi ancora. Credo che in ogni caso un altro supporto sia necessario, almeno per cautelarsi. Sento che potrebbe arrivare qualcuno tipo Jackson Martinez o Matri: è il caso di costruire un parco attaccanti che possa reggere anche in Europa. Bisogna capire davvero come giocheranno, se prendere attaccanti di altre caratteristiche”.
Beppe Savoldi si è preso la scena negli Anni 70, è un calcio diverso ma tra i bomber si parla lo stesso linguaggio.
“Non farei paragoni, ma mi riferisco anche ai giocatori del recente passato. Il Napoli ha scelto di cambiare, quello del confronto rischia di diventare un peso, spesso e volentieri. Io ero completamente diverso, anche perché si parla di un’altra epoca in tutti i sensi. Lui è in un contesto tale per cui anche la pressione di un ambiente nuovo può essere determinante”.
Fonte: Il Corriere dello Sport
Articolo modificato 4 Ago 2013 - 10:21