Avanti piano La campagna abbonamenti, però, dopo un buon avvio va a rilento, nonostante per il terzo anno consecutivo i prezzi siano rimasti bloccati e nonostante le molteplici iniziative poste in essere dalla società: 1.100 ricevitorie abilitate in tutta Italia, possibilità di rateizzazione del pagamento e, come ieri ha ricordato proprio De Laurentiis via Twitter, “il voucher elettronico che permette di acquistare l’abbonamento anche senza tessera del tifoso”. L’effetto Higuain ha smosso qualcosa, ma è lontanissimo il 1975 quando per l’acquisto di Savoldi furono in 70.402 a sottoscrivere l’abbonamento: “Il napoletano si muove all’ultimo momento e quindi inizialmente non abbiamo mai grande riscontro, poi predilige sempre il grande evento – spiega il dirigente azzurro Alessandro Formisano –. Però, quest’anno chi si abbonerà avrà la prelazione per le gare casalinghe di Champions, un aspetto da non sottovalutare. Fino ad ora, nella settimana riservata ai vecchi abbonati, abbiamo venduto 5.000 tessere rispetto alle 2.500 di un anno fa”.
Confronti A Verona sono già oltre 15.000 gli abbonati dell’Hellas, a Genova quasi 14.000 quelli del Genoa mentre il Torino si avvia verso quota 7.000. Da queste parti, invece, le cose vanno diversamente. Nonostante ciò, nella scorsa stagione ci sono stati in media 39.636 spettatori al San Paolo per le gare di campionato. In pratica gli stessi dell’anno precedente mentre nel 2010-2011 erano stati 45.608. Insomma, si passa sempre più dal botteghino per la gioia del cassiere. Con la Champions i pienoni sono garantiti. Non a caso, non ci saranno mini abbonamenti.
Fonte: La Gazzetta dello Sport
Articolo modificato 6 Ago 2013 - 14:33