L’arrivo a Napoli fu accompagnato dai soliti mugugni dei tifosi che disconoscevano il giocatore da colui che avrebbe dovuto risolvere le sorti di una squadra povera di base e ricca soltanto di tante speranze, supportate dall’amore dei tifosi. Ma non può bastare per sopravvivere in un campionato, si cominciò subito male, soprattutto perché Rincon fu schierato da centravanti, un ruolo che mai aveva ricoperto quando giocava in Brasile, nel Palmeiras. Le sponde per Benny Carbone non erano di certo il suo forte, e quando Boskov diede il cambio in panchina all’esonerato Guerini, ci fu il tanto sospirato avvicendamento tattico; Rincon arretra finalmente sulla linea di centrocampo, cercando di sfruttare la forza fisica per gli inserimenti.
Fu la svolta, il colombiano diede il cambio di marcia agli azzurri che pian piano vennero fuori da una situazione difficile, ai limiti della retrocessione, sfiorando addirittura la qualificazione in Uefa, sfuggita negli ultimi minuti dell’ultima giornata di campionato, quando un gol di Del Vecchio allo scadere in Inter-Padova, terminata 2-1, fece svanire un’epica rimonta che non è riuscita a coronarsi con l’entrata in Europa, che gli azzurri avrebbero ampiamente meritato. Vennero fuori le generalità di un ragazzo semplice, un calciatore dinamico e forte sotto l’aspetto fisico, non era di certo un fulmine di guerra, ma sopperiva a tale scompenso con una grinta che ben presto lo fece divenire uno dei beniamini del San Paolo, che spesso gli dedicava cori e lo incitava, grazie anche alla simpatia che sprigionò durante la permanenza in azzurro. In ventisette presenze segnerà sette gol, un ottimo bottino per essere il primo anno in Italia, e tutti speravano che l’anno seguente sarebbe potuto rimanere per cercare di costruire qualcosa di importante sfruttando la sua buona stella, ma qualcuno si accorse di lui ed entrò subito nelle mire dei grandi club. Il Napoli, suo malgrado, all’epoca non aveva voce in capitolo per quanto riguarda le decisioni sui cartellini di cui non era proprietario, pertanto Freddy Rincon lasciò la società partenopea e approdò addirittura al Real Madrid, dove giocò una stagione a buoni livelli, per tornare poi in Brasile, dove attualmente è diventato un allenatore.
Le gare in cui Rincon ha lasciato il segno si contano sul palmo di una mano, ma hanno contribuito ad arricchire una storia che altrimenti in quegli anni sarebbe davvero stata desolante, per cui quei pochi sprazzi di gioia, seppur brevi ma intensi, portano anche la sua firma, pertanto è e resterà un giocatore che, nel suo piccolo, ha lasciato il suo contributo per rendere i tifosi felici, anche solo per qualche ora. E non chiamatelo bidone…
Ecco il video di una delle più brillante apparizioni di Rincon in maglia azzurra, contro la Lazio in una fantastica rimonta da 0-2 a 3-2 con gol finale di Buso (il colombiano segnerà i primi due gol):
Articolo modificato 10 Ago 2013 - 17:02