Tralasciate per il momento la maglia militare, la questione San Paolo, le cheerleaders che danzano sulle note del Grande Gatsby; ecco, tralasciate pure lo stemma azzurro in mezzo alla bandiera americana (chi lo avrà pensato mai? ndr), i fuochi d’artificio, le amichevoli estive, le amichevoli estive a pagamento, le amichevoli estive contro il Cesena a pagamento (!) e metteteci pure le polemiche sui diritti d’immagine, sul calciomercato, sul tetto d’ingaggi, su questo e su quell’altro.
C’è un piccolo, piccolissimo punto che il buono e magnifico De Laurentiis dovrebbe prendersi a cuore. Ed è quello dei tifosi. Sì, mi spiego subito: avete mai provato a raggiungere lo stadio? Ma certo, risponderete. E avete mai provato a raggiungere lo stadio dalla provincia? Ma certo, ancora.
La domanda non era questa, ovviamente, ma quella successiva: avete mai provato a tornare a casa dopo la partita, magari in notturna? Ma certo. E come? Ecco, è questo il punto. La condizione dei mezzi di trasporto legata allo spettacolo del San Paolo è ancora tutta da verificare (per usare un eufemismo).
Per un bambino, per una famiglia, per un gruppo di ragazzi è impossibile tornare a casa usando solo i mezzi pubblici. La realtà è semplice: se togliete le macchine e i motorini, non c’è altra soluzione per raggiungere le zone interne, magari quelle della provincia. Come fare?
Ecco, il buono e magnanimo De Laurentiis potrebbe pensare anche a questo, magari parlandone con l’amico e compagno assiduo di partite interne Luigi De Magistris. Sì, perché in fondo è di tifosi che stiamo parlando.
Avete mai provato a tornare a casa dopo la partita notturna al San Paolo? Provateci, però poi non vi lamentate. Noi vi avevamo avvertito.
Raffaele Nappi
Articolo modificato 12 Ago 2013 - 20:47