Per scelta. Ma pure per necessità. Perché si fa fatica ad averne troppi, e non solo a fine mese quando partono i bonifici. Li vedi allenare, e sono tanti. Ogni esercitazione tattica e una sollecitazione per il mercato. Ci sono le coppie dei “titolari” e le code dietro: gli altri, in terza e quarta fila, che un po’ sbuffano e un po’ sono rassegnati, consapevoli, certi che giocare è pressoché impossibile. Come pure ribaltare le gerarchie.
ATTESA – E allora stanno lì, aspettano, si allenano scrupolosi, sudano e si tengono pronti, che qualcosa può e deve accadere. La squadra giusta arriverà. E così anche il progetto, l’opportunità che è tecnica ma anche economica, e di vita: nuove esperienze. C’è un altro Napoli tutti i giorni a Castel Volturno. Di passaggio. Coi valigioni pieni e il telefonino sempre acceso: il procuratore chiama e il tempo stringe. Due settimane ancora di mercato e l’idea ormai chiara di quelle che sono le valutazioni di Benitez. Andranno via in tanti, saranno ceduti.
L’ARCIERE – Qualcuno può scegliere. Calaiò è tra questi, tra i pochi, un privilegiato. L’area di rigore è affollata per lui. L’arciere “tira”. Eppure temporeggia, valuta, aspetta anche lui. Il gol della stagione è adesso. E’ nella scelta della squadra da non sbagliare. E’ in una maglia sicura, da bomber, da prendere e tenersi stretta credendoci. Reciprocamente. Il Livorno è una soluzione già vagliata, il Paok in Grecia rifiutato, la Cina un’idea intrigante però passata, e poi Verona tutta, due opportunità, l’Hellas e il Chievo, e il Genoa, e ancora il Torino e la sua Palermo. Per Hoffer invece la destinazione dovrebbe essere la Germania: Fortuna Dusseldorf. Questione di giorni. Quelli di un mercato che ora accelera, spinge, fa su e giù la cartina dei campionati, va da un’area all’altra: geograficamente e calcisticamente parlando.
ESTERNI – Insomma, è il mercato degli esterni, di Andrea Dossena che riflette. Ogni scelta è anche di vita. Torino e Parma certezze vicino casa. La Dinamo Mosca e il Rubin Kazan in Russia, due ipotesi. E poi c’è la Turchia. Col Galatasaray che un approccio l’ha avuto, e Trabzonspor che si sta muovendo. Mamma li turchi. Vengono, pagano e ti offrono prospettive nuove, suggestive, da considerare, professionalmente interessanti. Perché poi in fondo è tutto lì. E anche Fernandez s’è arreso alla necessità di garantirsi una maglia da titolare. Il mondiale impone di giocare, e lui è il terzo tra i piede destro dietro Albiol e Cannavaro. Brasile 2014 è già cominciato col mercato. Fernandez è il progetto di tanti. Wolfsburg, Bayer Leverkusen e Werder Brema in Germania, Rubin Kazan in Russia, Catania, il Genoa che ancora lo segue, e soprattutto il Getafe, quella Spagna dove ci ha giocato e può tornare in prestito. Oneroso.
DIFENSORI – Il centro del mercato è anche della difesa. Gamberini la trattativa avviata per il Genoa. Uvini l’idea di tutti o quasi i club di B e molti in Brasile: giocare è una esigenza, farlo in A un desiderio. La Dinamo Zagabria resta una opzione sullo sfondo. Il mercato ne ha sempre una: Livorno è quella di Donadel; Parma tra quelle di Gargano. Il Mota ha personalità, pressa e corre forte, tanto, ovunque. Potrebbe raggiungere anche il Benfica, il Fulham o la Turchia. Millepiedi Gargano, mille voci.
Fonte: Il Corriere dello Sport