Segnare una tripletta in un Mondiale non è mica roba di tutti i giorni, considerando che arriva una volta ogni quattro anni e che l’esordio con la Nazionale non era arrivato neanche un anno prima. Eppure, Gonzalo Higuain è riuscito nell’impresa. Una di quelle realizzate nella storia della Nazionale argentina solo da due giocatori: Guillermo Stàbile nel 1930 contro il Messico, Gabriel Omar Batistuta, due volte, nel 1994 contro la Grecia e nel 1998 contro la Giamaica. La Corea del Sud schiacciata sotto i colpi del Pipita: prima un autogol mette in discesa la strada dell’Albiceleste, poi ci pensa Gonzalo a tramortire la Nazionale asiatica sotto i suoi colpi, quelli di un centravanti puro, magari anche facili. Ma quello conta è esserci, sotto porta: apre e chiude di testa, prima infilando il portiere coreano sul suo palo e poi incrociando sul palo lontano, nel mezzo un facile tap in a due passi dalla porta dopo una strepitosa discesa di Messi sulla sinistra. Dicevamo, gol sicuramente troppo facili per sbagliarli, soprattutto il secondo, ma che denotano il senso della posizione, del gol e l’opportunismo di un centravanti che in carriera, dovunque ha giocato, l’ha sempre messa dentro grazie ad una varietà di colpi da far invidia: gol facili sì, ma anche quelli difficili, di destro, sinistro o di testa. Sperando che la tradizione prosegua anche a Napoli, magari a suon di triplette, come quelle, tante, messe a segno dal suo predecessore…
Articolo modificato 19 Ago 2013 - 18:37