Un esordio con gol sarebbe il massimo…
“Sarebbe bello, indubbiamente. Anzi, bellissimo. La cosa più importante però è che vinca il Napoli nella partita di esordio”.
Il Bologna che avversario sarà?
“Un avversario difficile che ci ha creato sempre problemi. L’anno scorso vinse a Napoli in Coppa Italia e in campionato, fu la nostra bestia nera. Dovremo fare sicuramente grande attenzione”.
Le prove convincenti in precampionato, il gol con l’Italia di Prandelli: può essere l’anno di Insigne, quello della definitiva consacrazione?
“Lo spero. Ho cominciato bene la stagione, mi trovo a mio agio con questo nuovo modulo, voglio dare una mano al Napoli a vincere qualcosa d’importante”.
Il sogno è lo scudetto?
“Sì, il sogno è lo scudetto, il sogno di tutti quanti noi, soprattutto il mio che sono napoletano. Lotteremo al massimo senza mollare mai fino all’ultimo secondo”.
L’altro sogno: i Mondiali con Prandelli?
“Sì, il Mondiale in Brasile, il sogno di tutti i ragazzi che giocano al calcio. Dovrò dare il massimo con il Napoli, un posto spero di potermelo guadagnare con le belle prestazioni con il Napoli, soltanto così potrò convincere Prandelli”.
Il campionato, la Juve favorita e poi?
“La Juve è la squadra da battere. Bene la Fiorentina, è andato via Jovetic ma è arrivato Gomez, c’è Rossi e a centrocampo un uomo d’esperienza come Ambrosini. Poi c’è sempre il Milan con Balotelli, Boateng, El Shaarawy. E bisognerà fare attenzione a Inter e Roma che hanno il vantaggio di non giocare le coppe europee”.
La Juve: l’anno scorso alla presentazione a Dimaro svelò la sua voglia di segnare un gol ai bianconeri e adesso?
“La stessa voglia. L’anno scorso tra andata e ritorno contro la Juventus giocai pochi minuti e ebbi poco tempo per provarci. Spero quest’anno di poter giocare in più contro i bianconeri per segnare un gol e soprattutto per vincere la partita”.
Il modulo di Benitez sta esaltando le sue caratteristiche?
“Mi trovo molto bene: gioco da esterno, più o meno come facevo con Zeman a Pescara, anche se lì era un 4-3-3 e qui un 4-2-3-1. Mi trovo bene e non solo in fase offensiva perché a noi attaccanti viene richiesto di dare un apporto importante anche in quella difensiva”.
Quanti gol ha prefissato: arrivare almeno a quota dieci, cioè in doppia cifra?
“Sì, spero di arrivare almeno in doppia cifra, minimo dieci gol. Ma contano innanzitutto i risultati del Napoli, speriamo possa essere una grande annata”.
Higuain che impressione le ha fatto?
“Un’ottima impressione, un bravo ragazzo, umile. Mi ha colpito soprattutto questo di lui, la grande umiltà anche se viene da un grandissimo club come il Real Madrid. Come attaccante ha colpi eccezionali”.
Differente da Cavani?
“Sì, le caratteristiche sono diverse. Edi rincorreva anche l’avversario fino alla difesa ma il suo ruolo in partita era finalizzato innanzitutto al gol. Higuain invece oltre a puntare al gol, fa salire la squadra, tiene palla, verticalizza, partecipa di più alla manovra”.
L’argentino può vincere la classifica cannonieri?
“Spero proprio di sì, se lui vincesse la classifica cannonieri potrebbe spingere il Napoli a vincere qualcosa d’importante”.
Molti la indicano come possibile erede di Lavezzi: cosa le disse il Pocho all’Olimpico dopo l’amichevole contro l’Argentina?
“Il Pocho lo conobbi quando ero nella Primavera. Dopo Italia-Argentina mi ha fatto i complimenti: un piacere essere accostato a Lavezzi ma sono Insigne e basta. Le nostre caratteristiche sono diverse. Lui è più veloce e potente, io sono un attaccante più tecnico”.
Insigne il presente e il futuro del Napoli, la società punta su di lei e si parla del rinnovo: da napoletano quanto le piacerebbe restare a lungo una bandiera azzurra?
“A Napoli sto benissimo. Del rinnovo si occupano i miei procuratori, io penso solo al campo, a dare sempre il massimo e a fare bene il più a lungo possibile con la maglia azzurra. Da napoletano spero di poter giocare a vita con la maglia del Napoli”.
Insigne con la maglia del Napoli, come Totti con quella della Roma e Del Piero della Juve?
“Certo, sarebbe bellissimo poter ripetere con il Napoli il percorso di Totti alla Roma e Del Piero alla Juve”.
Gli altri acquisti in attacco del Napoli, ci parla di Mertens e Callejon?
“Si sono inseriti velocemente nel Napoli. Sono attaccanti di grandi qualità tecniche, mi trovo molto bene con loro, come con tutti gli altri”.
Gli altri attaccanti giovani della serie A: El Shaarawy, Immobile e Destro potranno essere protagonisti?
“El Shaarawy è un attaccante da 14-15 gol e ha fatto già vedere l’anno scorso le sue qualità. Destro deve solo tornare solo al cento per cento dopo l’infortunio perché ha numeri importanti. Immobile ha fatto la scelta giusta andando a giocare nel Torino dove lo voleva l’allenatore”.
I bomber per la classifica cannonieri, come vede Balotelli e Tevez?
“Sono due grandi attaccanti, due ottimi giocatori che hanno avuto esperienze in un top club come il Manchester City. Saranno determinanti per Milan e Juventus, tutti e due hanno i numeri per poter vincere le partite anche da soli”.
L’emozione Champions, se l’immagina la musichetta al San Paolo?
“Me ne ha parlato Paolo Cannavaro e mi ha detto che l’atmosfera era da brividi. Sarà sicuramente una grande emozione: due anni fa ero a Pescara e la Champions la guardavo in tv, non vedo l’ora di poterla vivere”.
Quale cammino in Europa s’immagina per il Napoli?
“Dobbiamo giocare ogni partita sudando fino all’ultimo secondo, poi vedremo dove siamo arrivati: possiamo superare il primo turno, terminare agli ottavi, o magari ai quarti. La cosa più importante sarà lo spirito che ci metteremo contro qualsiasi avversario”.
Chi le piacerebbe affrontare in Champions?
“Mi piacerebbe giocare contro Messi, che non era in campo con l’Argentina, e contro Cristiano Ronaldo. Sono due campionissimi, sarebbe bellissimo”.
La famiglia, sua moglie Genny, il piccole Carmine…
“I valori più importanti, sono sereno quando sto con loro a casa. Carmine è il gol più bello che ho fatto con mia moglie Genny”.
Carmine ha il nome del suo papà, cosa vuole dire ai suoi genitori?
“Ringraziarli per tutti i sacrifici che hanno fatto per me e i miei fratelli. Mi hanno dato l’opportunità di coltivare questo grande sogno, mio padre ha fatto tanti sacrifici anche per comprarmi le scarpette. Se sono arrivato fin qui grandissimo merito è dei miei genitori”.
Felice di essere l’orgoglio di Frattamaggiore?
“Sono molto orgoglioso di portare il giro il nome di Frattamaggiore nel mondo grazie al Napoli e spero di poter essere l’esempio di un ragazzo che con i sacrifici riesce a farsi strada nella vita”.
I tatuaggi, una sua passione, vorrebbe aggiungere quello con la data dello scudetto?
“Speriamo, speriamo”.
Fonte: Il Mattino