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Kone e Moscardelli, le due “bestie nere” che fanno tremare i tifosi azzurri

Hanno deciso tante volte la gara a proprio favore, hanno regalato magie e gioie ai propri tifosi facendo ingoiare tanti bocconi amari ai supporters partenopei. Kone e Moscardelli, la “strana coppia”, un duo micidiale che fa paura a tutta Napoli. Domani ci saranno entrambi, con il greco in campo dall’inizio e il “Mosca” seduto in panchina, pronti a far male in qualsiasi momento e a continuare la striscia positiva del Bologna al San Paolo.

KONE – L’anno scorso fu l’incubo del Napoli e in soli tre giorni mandò all’aria due obiettivi azzurri. Due gol decisivi in due partite diverse, in quel freddo dicembre che ghiacciò letteralmente le speranze di Scudetto e di difendere la Coppa Italia vinta a maggio in quel di Roma battendo la Juventus. Le “tre giornate” di Kone iniziarono domenica 16 durante quel Napoli – Bologna che finì 2-3. Il greco, subentrato nella ripresa quando il Napoli era in vantaggio 2-1, all’ottantasettesimo si inventò una magia spettacolare: una mezza rovesciata su cross di Garics che regalò il pari al Bologna, risultato impensabile per come si era messo il match. Pochi minuti dopo Portanova siglerà il gol del 2-3 che farà calare il silenzio sul San Paolo. Ma l’anatema Kone non finirà lì, anzi. Mercoledì 19 Napoli e Bologna si incontrano di nuovo, questa volta per decidere chi può proseguire il cammino in Coppa Italia. Gli azzurri vogliono difendere con le unghie e con i denti il trofeo, sperando in una fantastica doppietta, il Bologna invece schiera tante riserve ma in campo c’è anche il temibile greco. Firmerà ancora una volta la storia del match e lo farà nel recupero, sul punteggio di 1-1, con una magia dal limite che terminerà la sua corsa nell’angolino basso. 1-2 clamoroso e Napoli fuori dalla Coppa tra lo stupore del pubblico.

MOSCARDELLI – L’attaccante più temuto in Serie A dai tifosi azzurri: Davide Moscardelli, bomber poco prolifico, ma capace di trasformare in oro ogni pallone giocato quando sfida la squadra partenopea. I tifosi lo ricorderanno bene quando il “Mosca” era in forza al Chievo. E’ il 2 febbraio 2011 quando l’incubo inizia. E’ un freddo mercoledì veronese e il Napoli è ancora in corsa per agguantare il Milan in fuga. Ma gli azzurri quella sera, non avevano fatto i conti con il bomber clivense. Al ventesimo inventa una parabola infernale che batte De Sanctis. Lacrime di gioia per il primo gol in A, ma non l’ultimo al Napoli. L’anno dopo, ancora a Verona, ancora in un turno infrasettimanale, la squadra di Walter Mazzarri deve “pagare“, ancora una volta, la legge Moscardelli. A castigare quel Napoli pieno di seconde linee è sempre lui, il numero 9 gialloblu che, sfruttando un liscio di Fideleff, mette dentro al volo il gol partita. A Napoli lo stupore e l’incredulità è tanta e per il look, il buon Mosca, diventa Gabriel Omar Moscardelli, in onore al più quotato Batistuta.

Rabbia mista a paura dunque. E c’è da giurarci che la colonna sonora per entrambi domani sera sarà la bordata di fischi che solo Napoli riesce a dedicare ai rivali e ai nemici sul campo. Sguardo al campo dunque e mani pronte a compiere gesti scaramantici: quelli a Napoli non mancano mai.

Articolo modificato 24 Ago 2013 - 21:07

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Scritto da
redazione