Il tanto atteso giorno finalmente è arrivato
per 3 mesi ci hai abbandonato
e un incolmabile vuoto nelle nostre domeniche hai lasciato
miseramente e parzialmente colmato
dalle notizie di calciomercato.
Adesso è nuovamente tempo di calcio giocato
ritornano il batticuore e le urla a perdifiato
che accompagnano tutto ciò che a questo sport è legato
e che mai può essere dato per scontato:
ogni partita si gioca sull’equilibrio di un filo spinato
sul quale si destreggiano le sorti, sospese nel vuoto sconfinato
ed è ciò che imprime incertezza al risultato.
Ritorna la domenica del “tifoso innamorato”
che accantona lavoro e famiglia per tifare come un forsennato
allo stadio, in trasferta o dalla poltrona erta a trono del proprio principato
ad ogni gol è pronto a liberare il proprio sentito boato,
urlo prodigioso, testimone di un amore puro, sincero ed accorato.
Ciascun tifoso lo sa non sempre dalla propria squadra verrà accontentato.
Tuttavia, anche al cospetto di una sconfitta, quell’amore non sarà rinnegato
nonostante per tutto il giorno contro allenatore e formazione avrà imprecato,
la domenica successiva l’epilogo è annunciato
in prima fila, accanto alla squadra del cuore il suo posto è assicurato.
I tifosi vivono, amano e attendono solo lui: il calcio giocato.
Pertanto, l’effimero e beffardo “calcio parlato”
di accomodarsi all’uscita cortesemente è pregato,
tutto è pronto, mancano poche ore ed il tifoso azzurro è emozionato
l’ardore che batte nel cuore nasce dall’ansia che all’attesa è uncinata,
quindi una calorosa accoglienza è dovuta e meritata
quella mediante la quale il pensiero di tutti i tifosi viene palesemente esternato:
ben tornato campionato,
ai malati cronici del calcio sei mancato!
Luciana Esposito
Riproduzione Riservata