Come gioca L’allenatore di origini napoletane è ormai un elefante bianco, infatti è l’unico a schierare un classico 4-4-2 come modulo di base, uno schema che concede ovvi vantaggi difensivi in termini di occupazione degli spazi a chi lo pratica. La squadra di Sannino davanti al portiere Puggioni schiera una linea difensiva con Sardo (già match winner contro il Napoli un paio d’anni fa), Papp, Cesar e Dramè (anche lui autore di un gol la scorsa stagione contro gli azzurri), davanti a loro due mediani vecchio stile come Radovanovic e Luca Rigoni, mentre sugli esterni a destra Hetemaj giocatore di quantità dotato di un discreto spunto e a sinistra Sestu talentuosa ala capace di puntare al fondo per il cross o rientrare per il tiro. Coppia d’attacco, gli inossidabili Thereau e Pellissier (con Paloschi pronto a subentrare). La squadra è concepita per tenere lo 0-0 e poi provare ad affondare il contropiede rapidamente con gli esterni e le due punte, per far ciò necessitano di grande intensità che nella gara di Parma non si è palesata anche per un avversario che trotterellava in campo.
Punti di forza Senz’altro la catena di sinistra Dramè-Sestu in grado di appoggiare la manovra offensiva con corsa e tecnica e non è da sottovalutare il mestiere di Pellissier nel saper leggere le situazioni in area di rigore e sfruttare le occasioni, occhio anche a Radovanovic e al suo tiro da fuori area, contro il Napoli ha già pescato il jolly una volta quando giocava a Novara. Punti deboli La squadra nel suo complesso non è dotata di grande tecnica, il campo del Bentegodi è finalmente un bel prato su cui si può far girare bene la palla e questo dovrebbe essere un vantaggio per il possesso del Napoli, inoltre la linea difensiva è composta da giocatori tutti abbastanza alti e quindi attaccabili nel breve dagli attaccanti azzurri.
Andrea Iovene
Riproduzione Riservata
Articolo modificato 30 Ago 2013 - 08:27