Nuova stagione, nuove abitudini. Con l’arrivo di Benitez è stata messa in atto una vera e propria rivoluzione. Rivoluzione che parte dal cambio di modulo e di atteggiamento in campo e passa per la nuova mentalità del mister: più spazio ai giovani. Benitez infatti non si sofferma molto sui dati anagrafici. Chi merita il Napoli, viene accolto a braccia aperte. E’ il caso di Radosevic, classe ’94, e una ferma convinzione: “Da qui non si muove”. O di Duvan Zapata, ventidue anni, e scelto come vice Higuain. E innanzitutto di Lorenzo Insigne, sempre più al centro del progetto e fresco di convocazione/i (con gol!) in nazionale.
Il Napoli formato Benitez cambia pelle e si ringiovanisce. 29,5 anni l’età media all’inizio della scorsa stagione. 26.7 quella di questo campionato. E allora via Campagnaro e Gamberini – 32 anni- e dentro Raul Albiol (classe ’85) e Bruno Uvini (’91). Così come addio a Donadel e spazio a Radosevic. Fuori Calaiò, tocca a Zapata. Stesso discorso anche per i portieri, di norma più “anziani”: Rafael è un ’90 e Reina ha cinque primavere in meno del buon De Sanctis. Rimane in rosa anche Bariti, che di anni ne ha 22. Probabile si accasi altrove a gennaio, ma per ora rimane nel capoluogo campano. L’esterno ex Vicenza, ha ben impressionato il tecnico spagnolo nel pre campionato e rimarrà alle sue dipendenze fino a nuove disposizioni.
Lo svecchiamento è cominciato. Di certo è ancora presto, negli altri campionati funziona diversamente. Basta pensare al nostro prossimo avversario in Champions, il Borussia Dortmund. Lì non si arriva a toccare una media di 22 anni. Giovani di primo pelo che sono già campioni. Ma non bisogna meravigliarsi, diverse vedute, diversa mentalità. In tutto. Speriamo di raggiungerli presto, aspettando i nostri Nicolao, Novothny e R. Insigne…
Andrea Gagliotti
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