“Die Hard“, duri a morire. E non solo, duri anche a farsi superare dall’avversario senza mettere il “piedino galeotto“, senza risparmiare un’entrata da bollino rosso (e magari anche da cartellino), senza rinunciare a far tremare le caviglie degli avversari di turno. Parliamo della categoria meno apprezzata del calcio, quella dei giocatori divenuti famosi grazie soprattutto al loro curriculum ricco di cartellini gialli e rossi, pieno zeppo di episodi ai limiti del lecito, che hanno fatto discutere ed hanno alimentato le polemiche.
Ma è anche la categoria che alcuni allenatori non disdegnano di annoverare tra le proprie fila, in rappresentanza di un reparto che spesso ha la necessità di riconoscersi in un uomo che diviene sinonimo di potenza, di spessore agonistico, capace di impressionare e condizionare i propri avversari, costretti a girargli a largo e a cadere in partite anonime per proteggersi dal vigore atletico del roccioso calciatore di turno.
Il calcio moderno ha insegnato all’arcigno giocatore del futuro di applicare più disciplina alla propria veemenza fisica, riconoscendo una maggiore attenzione nell’enfasi degli interventi, grazie anche all’inasprimento dei regolamenti, che un tempo concedevano un gioco più maschio e, di conseguenza, più votato al contatto fisico, molto di frequente ai confini tra calcio e rugby.
Ecco una carrellata dei giocatori che la storia ha riconosciuto come “ragazzi terribili”, attraverso ricordi di episodi particolari, o semplicemente per una fedina calcistica che parla da sola. E voi, quale calciatore ricordate che possa far parte di questa speciale classifica?
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