Quanti sono? La “solita” onda anomala che muove verso il San Paolo: e vabbé che le vacanze non sono ancora (del tutto) finite, ma tredicimila abbonati circa indicano la strada che porta dritto a Fuorigrotta, l’epicentro d’una favola d’una città che vive con la testa nel pallone. Napoli-Atalanta, si ricomincia; poi, a seguire, senza aver neppure il tempo di staccarsi da quel guscio protettivo ch’è lo stadio. c’è la “prima” di Champions, c’è il Borussia Dortmund, il modello d’un calcio che attrae come una calamita e al quale è impossibile sottrarsi: già, quanti sono?
La carica dei centomila è largamente annunciata, tra le pieghe di un’attesa che si percepisce nell’aria, nell’ansia da prestazione, nelle telefonate che mandano in tilt il centralino, nella prevendita che ha raggiunto circa quota cinquemila per la sfida all’Atalanta e nell’abitudine, nella tendenza che trascina nelle notti magiche della Champions. E poi c’è l’effetto-Chievo, l’euforia scatenata dalla seconda vittoria consecutiva, la “sana” abitudine a non vietarsi niente, men che meno la grande abbuffata che comincia tra otto giorni e poi prosegue ad oltranza.
Guarda un po‘, tutto torna: due anni fa, stagione da Champions, il 14 settembre si giocò, però quella volta a Manchester, sponda City, e poi si replicò il diciotto, ma contro il Milan al San Paolo, gara da cinquantunomila presenti, tanto per gradire. Stavolta, il calendario propone le stesse date con (invece) la “doppia” interna, l’occasione per capire come butta il vento. E le previsioni indicano al bello: in cinquantamila (o giù di lì) con l’Atalanta in cinquantamila (o su di lì) per il debutto internazionale contro un’avversaria che merita, con un allenatore – Jurgen Klopp – che sin dal giorno del sorteggio ha espresso la propria ammirazione: “Conosco Napoli, ci sono arrivato in traghetto da Ischia: non vedo l’ora di tornarci perché è un luogo stupendo, caldo ed emozionale. E’ il posto in cui Maradona ha vinto di più, con gente passionale ed adatta al calcio“. Il San Paolo non lo deluderà.
Tour de force, ovviamente: perché non saranno concesse distrazioni, dinnanzi alle sette bellezze che propone il calendario, sino al 6 ottobre, quando la sosta consentirà di rifiatare. Però prima, nell’ordine cronologico, l’Atalanta e il Borussia Dortmund, la trasferta a San Siro contro il Milan alla domenica e il mercoledì con il Sassuolo, il sabato con il Genoa ed al martedì, per introdursi in un ottobre egualmente caldo (e arricchito dagli impegni con le Nazionali) l’Arsenal, che precederà il match con il Livorno.
FONTE: Corriere dello Sport