INSIGNE – E’ il più giovane dei quattro e per quello forse Rafa Benitez se lo coccola. Lo conosceva e lo stimava già da prima. L’aveva visto all’opera nell’Italia Under 21 e successivamente anche nel Napoli quando è entrato in possesso dei file inerenti ad alcune gare dei partenopei disputate lo scorso campionato. Benitez preferisce schierarlo a sinistra in modo tale che rientrando sul destro possa disegnare quelle parabole micidiali che mettono fuori causa anche i portieri più bravi. Non gli chiede di coprire troppi metri di campo per cui Insigne può sprigionare il suo talento negli ultimi trenta metri. A Verona contro il Chievo si è prodotto già in due assist: il primo per Hamsik, il secondo per Higuain. Presto arriverà anche la marcatura personale. Lo scorso campionato pur non giocando con continuità, ha recitato in pieno la propria parte siglando cinque gol in trentasette presenze senza contare i sette assist. Numeri che sono bastati per meritare l’adeguamento del contratto da parte della società. Ma da Insigne, entrato ormai in pianta stabile nella nazionale di Prandelli, Benitez si aspetta continuità di rendimento e progressi sul piano tattico. Questo dovrà essere l’anno della consacrazione per Lorenzinho e l’allenatore è pronto a concedergli tutto lo spazio e la fiducia nececessarie.
PANDEV – Del poker d’assi, Goran Pandev è quello che vanta maggiore esperienza ed anche la capacità di ricoprire più ruoli: esterno d’attacco, vice Hamsik o anche da punta centrale al posto di Higuain. Il macedone rappresenta un punto di riferimento prezioso nel parco attaccanti a disposizione di Benitez. Dopo averlo avuto all’Inter, il tecnico spagnolo non immaginava di trovare Pandev completamente rigenerato sotto il profilo atletico. A Napoli, Kung Fu si è messo alle spalle tutti i guai fisici, ha ritrovato la via del gol e si sente una pedina importante del progetto. Trentatrè presenze lo scorso campionato condite da sei gol e nove assist. Alla conquista della Champions League ha contribuito anche lui, eccome. E con Benitez, Pandev è partito con il piede giusto: già un assist nella gara con il Bologna e poi contributo tangibile anche con il Chievo Verona. Ma Pandev è pronto a dare il cambio sia ad Hamsik che ad Higuain. Il suo bagaglio tecnico gli consente di agire da trequartista ed anche da punta avanzata. Anzi, come sa proteggere lui il pallone per far salire la squadra, pochi altri vi riescono. Ed in Champions, la sua esperienza in campo internazione potrebbe risultare persino decisiva per trascinare i compagni al passaggio del girone.
CALLEJON – E’ la vera rivelazione di questo avvio di campionato. E dei nuovi è quello che ha impressionato di più. Josè Maria Callejon, 26 anni, non ha stupito Benitez, però. Il tecnico aveva inserito proprio lui in cima alla lista della spesa estiva. Lo conosceva, sapeva quanto era stato utile a Mourinho lo scorso campionato nelle fila del Real Madrid. E Benitez cercava proprio un esterno come lui, capace di fare un lavoro oscuro a centrocampo ed anche di illuminarsi di luce propria nell’area avversaria. E così è stato, realizzando due gol nelle prime due partite. Callejion dovrà fungere da uomo-ovunque, partendo da destra ma spostandosi in continuazione senza dare punto di riferimento all’avversario. Nell’economia del gioco diventa fondamentale in entrambe le fasi. Ma lo spagnolo è abile in zona gol anche nel fornire assist ai compagni. Lo scorso campionato con la maglia del Real ha collezionato trenta presenze nella Liga centrando solo tre volte il bersaglio ma regalando sei assist per Cristiano Ronaldo e compagni. Poi Callejon è stato impiegato anche per quattro gare di Champions, tra cui quella al Bernabeu con il Borussia Dortmund, trasformando una doppietta contro l’Aiax. Ma quello che ha sorpreso di più è stata la rapidità d’inserimento nel nuovo spogliatoio ed in un campionato nuovo per lui.
MERTENS – Dei quattro, Dries Mertens è quello che ha giocato di meno. Ma su di lui confida tanto l’allenatore in vista degli impegni ravvicinati tra campionato e Champions. La caratteristica del piccoletto belga (alto m 1.69) è l’esplosività negli ultimi venti metri. Lo scorso campionato nelle fila del Psv Eindhoven ha messo a segno 16 gol in ventinove partite ed ha regalato diciassette assist per i compagni. Il Napoli lo conosce bene. Mertens disorientò la difesa partenopea quando militava nelle fila dell’Utrecht (due assist nella gara terminata 3 a 3) e poi gli ha fatto gol di recente quando gli azzurri hanno giocato in casa del Psv in Europa League (al San Paolo era in tribuna perchè infortunato). E’ un mancino naturale ma spesso è stato impiegato anche a destra. Mertens finora non ha potuto mostrare ancora le sue qualità in maglia azzurra avendo giocato solo uno spezzone di gara contro il Bologna. L’esterno che segna e regala assist in quantità è titolare della nazionale belga che ieri sera ha affrontato la Scozia a Glasgow. Il Napoli per soffiarlo alla concorrenza ha versato circa tredici milioni di euro al Psv. Vanta esperienza internazionale, soprattutto in Europa League ed anche lui come altri compagni aspetta la Champions League per farsi notare nella massima competizione europea.
Fonte: Il Corriere dello Sport
Articolo modificato 8 Set 2013 - 00:49