Sette gol nelle prime due partite di campionato: prima di questa stagione, era accaduto soltanto due volte, negli anni trenta e poi mezzo secolo fa, quando l’allenatore era Bruno Pesaola. “Se pure mi sforzassi non credo che la memoria mi aiuterebbe. Non ricordo questa coincidenza, l’età è quella che è”.
Ma, caro Petisso, partire così forte è sinonimo di freschezza atletica?
“Le metodologie di allenamento di Benitez sono diverse da quelle tradizionali dei nostri allenatori, le sue formazioni hanno sempre una partenza sprint”.
Potrebbe esserci un calo preoccupante sulla lunga distanza?
“Sono gli avversari che devono preoccuparsi, mica noi. Lo spagnolo sa il fatto suo, diamogli tempo e lasciamolo tranquillo. Fa lavorare di più con la palla, tutto qui, non è detto che sia un modo sbagliato di fare allenamento, anzi. Personalmente, la penso come lui. Ha sempre vinto qualcosa, in Spagna e Inghilterra, evidentemente non è così sprovveduto come qualcuno vorrebbe far credere”.
Sette gol in 180′ sono dovuti anche al cambio di modulo?
“Sì, prima il Napoli si difendeva e ripartiva affidandosi molto ai lanci lunghi e alle accelerazioni degli esterni. Ora comanda il gioco, è chiaro che avendo maggior possesso palla si producono anche più occasioni da rete”.
Eppure è andato via un certo Cavani.
“Non significa granchè, con Mazzarri era quasi sempre l’uruguaiano a finalizzare, ora ci provano tutti. A cominciare dai centrocampisti e da Hamsik, che è un giocatore dall’intelligenza suprema, fuori dal comune. Se poi si mettono a segnare anche Insigne, Pandev e Callejon, la vedo molto dura per gli avversari”.
Messe insieme, le bocche da fuoco azzurre formano l’attacco più forte del campionato?
“Penso proprio di sì, il reparto offensivo del Napoli è quello che mette più paura. Sono curioso di vedere all’opera questa squadra contro avversari più blasonati, e soprattutto in Champions. Solo dopo esami così duri potremmo trarre qualche conclusione”.
Se la retroguardia fosse allo stesso livello…
“La perfezione non esiste. Una difesa come l’attacco sarebbe il massimo, è come consegnare lo scudetto al Napoli senza giocare il campionato. Benitez conosce i limiti della sua squadra e saprà correre ai ripari”.
Tevez o Higuain?
“Scelgo Higuain tutta la vita”.
El Pipita le ricorda qualcuno?
“È Higuain e basta, un grande giocatore che può scrivere la storia di questa formazione”.
Fonte: Il Mattino